venerdì 31 marzo 2006

era come un mal d'Africa...


a me piace camminare per Santa Cruz, anche con i tacchi.
il centro é tutto pedonale, la metá di porfido, l'altra metá di lastre di pietra ed in mezzo delle strisce di granito liscio.
cosí puoi scegliere su che tipo di pavimentazione camminare.
á chiaro che nessuno ci fa caso a queste cose, perché Santa Cruz é una cittá, anzi capoluogo di provincia, e come tutte le cittá che si rispettino, la gente ci corre.
Questa mattina, prima di arrivarci, me la sono trovata di fronte dall'autopista: le nuvole erano talmente basse da coprire il mare, e cosí non c'era piú niente lí sotto. Niente porto, niente petroliere, niente traghetti, niente di niente. Ad est la sagoma dei monti di Anaga, ed ancora piú in lá, come sbucata da un posto tra sogno e fantasia, Gran Canaria. Il Teide nascosto dalla polvere dei marocchini, che dal Sahara squotevano i loro tappeti, sembrava un ectoplasma, e la poca neve su di lui, scendeva come fiumi di sangue bianco, nelle venature della terra.

giovedì 30 marzo 2006

ti ho tirato un bacio dalla scala.
sei rimasto lí a sorridere fino a tre gradini piú su.
volevo dirti: vieni-con-me-pranziamo-insieme-ti-lascio-il-mio-numero-di-telefono-facciamoci-un-bagno-in-piscina-ti-faccio-vedere-la-mia-tavola-vieni-a-salutare-mo'o-che-parte-non-ti-bacio-perché-ho-il-raffreddore-ma-starei-tutto-il-santo-giorno-a-guardarti-negli-occhi-e-poi-mi-piace-la-tua-voce-e-non-dici-chacho-primo-compadre-tio-e-quando-stai-per-cadere-aumenti-la-spinta-e-ti-butti-di-testa-e..
peró rimango lí ammutolita nel vedere l'avorio dei tuoi denti allo schiudersi della bocca, e me ne vado pensosa nel tuo ricordo.

mercoledì 29 marzo 2006

colui che divise le acque

ho giá imparato a riconoscere la tua voce,
e solo l'ho sentita una volta.
non ti guardo perché divento rossa.

non ci posso fare niente se i tuoi amici fanno la fila per i miei baci all'uscire dall'acqua.
e tu non ti avvicini perché diventi rosso.

sei l'unico che mi fa battere il cuore.
riesci a sentirlo?

martedì 28 marzo 2006

not to be continued

vedevo i granchi arrampicarsi sui cartoni buttati fra gli scombri bagnati dello sfasciacarrozze. non rimaneva niente di asciutto ormai, e l'umiditá si mangiava tutto, dai muri ai colori, al buon umore, lasciando in cambio squarci, muschio e voglia di sale.
lei era stata principessa, prima che il suo regno sprofondasse nell'afantásia, generosa con i suoi sudditi, nonostante fosse a quel tempo ancor troppo giovane per prendere le redini del reame, ma era una buona promessa, si preoccupava degli abitanti e delle loro necessitá.
si sveglió presto quella mattina, accompagnó la principessina all¡educatrice e si diresse verso il mirador de San Pedro.
il sole scaldava, nonostante la data invernale. sotto i suoi occhi una distesa milionaria di banani e tabaibali in fiore, palme e draghi.
incontró l'uomo delle onde. anche lui aveva giá accompagnato la prole all'institutum educatio, ed ora si dirigeva verso il suo regno, rapito da quell'insostenibile distanza dall'acqua.

Ovunque proteggi


Non dormo ho gli occhi aperti per te,
guardo fuori e guardo intorno
come è gonfia la strada
polvere e vento nel viale del ritorno

Quando arrivi, quando verrai per me
guarda l'angolo del cielo
dove è scritto il tuo nome,
è scritto nel ferro,
del cerchio di un anello
e ancora mi innamoro e mi fa sospirare così
adesso e per quando tornerà l'incanto

E se mi trovi stanco
e se mi trovi spento
se il meglio già venuto
e non ho saputo tenerlo dentro me

I vecchi già lo sanno il perché
e anche gli alberghi tristi
che troppo e per poco e non basta ancora
ed è una volta sola

E ancora proteggi la grazia del mio cuore
adesso e per quando tornerà l'incanto
... l'incanto di te, di te vicino a me.

Ho sassi nelle scarpe e polvere sul cuore
freddo nel sole e non bastan le parole
Mi spiace se ho peccato, mi spiace se ho sbagliato
se non ci sono stato
se non sono tornato


Ma ancora proteggi la grazia del mio cuore
adesso e per quando tornerà nel tempo
il tempo per partire, il tempo di restare
il tempo di lasciare il tempo di abbracciare.
Ricchezza e fortuna
in pena e in povertà
nella gioia e nel clamore
nel lutto e nel dolore
nel freddo e nel sole
nel sonno e nel rumore

Ovunque proteggi la grazia del mio cuore
ovunque proteggi la grazia del tuo cuore
ovunque proteggi proteggimi nel male
ovunque proteggi la grazia del tuo cuore
(Vinicio Capossela)

lunedì 27 marzo 2006

Oltre la personalitá

ti salutai, ti guardai in volto, ed i tuoi occhi erano azzurri, grigi, verdi, gialli, e rosa, ed avevano la forma dell'umiltá e del rispetto.
ti chiesi: di che colore sono i tuoi occhi?
rispondesti: dipende dal sole, dall'acqua, dal vento e dal sale.

domenica 26 marzo 2006

forse il Maestro dell'Era di Acquario sará colui che illuminerá tutte le anime, svegliandole dal terribile sonno in cui ci ha scaraventato il Baphomet della passione diabolica.

Il 5º degli Arcangeli sollevó Belzebú, e lo rese Angelo.
Ora riposa in cielo e il suo nome é Bel.

Chi sono io? Fra quale dei demoni devo cercare il mio nome?
Chi di loro tiene intrappolata la mia anima?

Dio Padre, Creatore di tutte le cose,
tu che sei Padre, Madre e Figlio nello Spirito Santo,
salvami!
non lo chiedo ad una parte di te. lo chiedo all'insieme di te.
chiedo che la forza di Aun Weor sia con me,
chiedo che tutta la tua creazione collabori per il risveglio dell'anima mia.

insegna agli uomini a costruire chiese dentro di noi,
e mai piú fuori.

gloria a te nell'alto dei cieli.

sabato 25 marzo 2006

Vicini di casa


mia nonna, la mia adorata nonna, sembrava una mucca.
aveva la pelle pezzata rosa e marrone, e sapeva di mamma.
era cosí dolce che aveva troppo zucchero nel sangue,
talmente tanto da stare male.

la mia allergia sembra essersi placata.
non era al Sole, grazie a Dio.
peró oggi ho notato una vasta macchia bianca sulla pelle.
una parte della pelle non si era abbronzata.

forse anch'io sono una mucca.
ed ho la pelle pezzata e so di mamma.
e di dolcezza ne ho anch'io talmente tanta
da non avere bisogno di nessuno zucchero aggiunto.

miZty

dico: sono il tipo di donna che quando s’innamora inizia a specializzarsi negli hobbies dell’amato, soprattutto quelli tecnici, quelli piú fisici, perché di solito é cosí che me li trovo .. opposti e contrari.
l’ultimo come si puó ben capire era surfista .
fare surf non é esattamente come provare a montare in bicicletta... soprattutto se non c’é un’anima disposta ad insegnarti, no voglio dire, inviti di quelli “se vieni a cena con me, parliamo di onde e poi magari domani ti presto la tavola e ti spiego quattro trucchi” a mazzi, ma..
quello che non capisco é perché continuo cocciuta, quando il surfero non mi piace piú.
oggi succede che vado in spiaggia ad allenarmi e all’8º kilometro mi incrocio con lo sguardo di un armadio a quattro ante mulatto e maxibon. il mio compagno di allenamenti mi da un ruzzolone e mi dice: Desdemona, non ci pensare neanche, é un giocatore di pallanuoto, se ti c’innamori va a finire che ti tocca montare le porte da waterpolo in casa!

ginocchio di Desdemona dopo la sua prima esperienza con il Bodyboard

Proteggimi dal Sole


It's more than just an easy word for casual goodbye.
It's gayer than a greeting and sadder than a sigh.
It's all the tender messages that words cannot convey.
It's tears unshed and longing for a loved one gone away.
It's welcome to Hawaii and it's a lingering farewell.
It's all the dear and silent thing that lovers lips can tell.
It's frailer than the spider webs and strong as leather thongs.
It's fresh as dew on ginger blooms and older than the moon,
It's the little lullabies that native mothers croon.
It's said a hundred different ways in sadness and in joy.
Aloha means I love - so I say - Aloha Oe.

"What Aloha Means" by Don Blanding

El mundo no gira solo, lo mueven las olas


La ola perfecta - Pipeline, Hawaii

venerdì 24 marzo 2006

Tengo hambre de tu boca, de tu voz, de tu pelo
y por las calles voy sin nutrirme, callado,
no me sostiene el pan, el alba me desquicia,
busco el sonido líquido de tus pies en el día.

Estoy hambriento de tu risa resbalada,
de tus manos color de furioso granero,
tengo hambre de la pálida piedra de tus uñas,
quiero comer tu piel como una intacta almendra.

Quiero comer el rayo quemado en tu hermosura,
la nariz soberana del arrogante rostro,
quiero comer la sombra fugaz de tus pestañas

y hambriento vengo y voy olfateando el crepúsculo
buscándote, buscando tu corazón caliente
como un puma en la soledad de Quitatrúe.

Pablo Neruda

mercoledì 22 marzo 2006

muah, mi nene

siento la espuma de las olas
cosquillearme los labios
y entrar por la boca
y el brillar de los rayos
en los ojos ciegos.
Te veo mundo irreal,
y ya no te creo!

Proteggimi dal Sole


ti prego, Dio di tutti i poteri, non togliermi la spiaggia.

martedì 21 marzo 2006

En primavera la sangre se altera

y dilo!

Vado dal medico, mi visita e mi chiede se mi va di cenare insieme una sera di queste. rispondo che si puó fare, che mi chiami quando ha voglia di organizzarla.
esco dalla clinica, mi sento un fischio modello muratore, mi giro: Casto che mi abbraccia e sbaciucchia. Suona il telefono mentre Casto mi racconta la telenovela della settimana, é il dottore, che mi chiede: hai tempo per un caffé?
Sí, certo che ho tempo per un caffé.
Andiamo a bere un caffé e questo mi racconta le peripezie del suo lavoro come medico d'urgenza alla Gomera.
Mi chima il mio bimbo e mi dice: Mamy sono in stazione, vieni a prendermi?
Certo che vengo a prenderti.
Lascio il dottore, corro in stazione, e andiamo in spiaggia. una manica di deficienti che non mi toglie gli occhi di dosso, mentre io litigo con i messaggi che il dottore non smette di inviarmi.
L'ex fiamma che s'ingelosisce del mio accompagnante e inizia a bulleggiarsi, e attaccarmi con colpi bassi. Io che di pazienza per l'orgoglio machoide ne ho da vendere, mi butto in acqua 8 volte e nuoto finché sento il corpo stanco, e felice dei giochi con le onde. Poi abbraccio l'ex dal dietro con gli occhi invidiosi di tutti i suoi amici e gli dico con la bocca nell'orecchio: portati il mio amico a fare surf con te fino al pico, per favore. fallo per me. Lo chiama e gli dice: biondo! vuoi venire fino al pico con me? il mio bambino risponde felice: volentieri se me lo permetti.
Y: Le pinne ce le hai?
J: No
Y: Vieni in macchina con me, che ne ho un paio che devono essere della tua misura. Ho anche una licra.
Il mio bambino é tutto contento, si avvicina e mi dice: Mamy, hai sentito? Mi ha detto che posso entrare con lui. Cosí magari diventiamo amici. Ti dispiace se ti lascio qui sola un pó?
Vai tesoro, cosí la prossima volta che vorrai venire, avrai fatto amicizie. Aspetta un attimo, guarda lá chi arriva. AMOOOREEE
Mamyyyyy, é il campione di Spagna di Bodyboard!!
Sí gioia, aspetta che ora di sicuro viene qui, e si siede qui con noi.
Intanto suona il telefono: chi é?
J: Sono Joan, cosa stai facendo?
Dez: Sono in spiaggia, volevi invitarmi da qualche parte?
J: Sí a far sesso.
Dez: Bhe, meglio se ti trovi qualcun'altra, ti posso assicurare che con me non ne vale molto la pena.
J: No, Dez, stavo scherzando. ho bisogno un'interprete domani mattina, é per un atto giudiziario, sei libera?
Dez: Si, certo. A che ora?
J: All'ora in cui vorrai far colazione.
Dez: Ok, ti chiamo quando mi sveglio.
pip pip e mi arriva un messaggio del Rumeno, dicendo: in ufficio senza di te non é piú la stessa cosa. Manca l' atmosfera, l' allegria, il buon umore, l' energia. Personalmente mi manchi da morire. Possiamo uscire una di queste sere?

NO NO E POI NO. LASCIATEMI IN PACE. POI TANTO LO SO COME VA A FINIRE, SE PROPRIO VI TRATTENETE CON TUTTE LE FORZE, DURATE TRE GIORNI PRIMA DI ZOMPARMI ADDOSSO, IL VOSTRO ORGOGLIO VI DIVORERÁ PER IL MIO RIFIUTO ED IO RIMARRÓ UN MESE PENSANDO A UNO QUALUNQUE DI VOI.

J: Mamy, se fra tre anni non avrai trovato un fidanzato ti sposi con me?
Dez: E perché proprio fra tre anni?
J: Bhe, lascia almeno che compia 25 anni!
Dez: E perché dovremmo sposarci?
J: Perché l'ho visto in un sogno, e tu lo sai che i sogni dicono la veritá...

domenica 19 marzo 2006

mesmu derramando lagrimas

un giorno quando ci incontreremo fuori dai fili, sará il giorno del grande concerto.
le tue dita dei piedi e delle mani sui tasti, e la tua voce d'amore, ed i miei denti sulle corde o i polpastrelli, e i muscoli della panza spingendo l'aria delle note false piú alte.
e sará la festa.
e ci saranno le tovaglie bianche da sporcare nei tavoli improvvisati sui prati coi cavalletti e le assi di legno.
e le mamme saranno felici e indaffarate, con vassoi e pentoloni. e ci sará odore di moka per dessert.
e i padri ci accompagneranno con le casse di legno e le chitarrine, e le bambine ci faranno il coro.

Tristemente tutto deve finire

Ma quando il cuore mi ha spezzato
Ed in cielo mi ha abbandonato
Adesso sulla terra son tornata
Mai più di amare mi sono rassegnata

Ma guardo su!

Quanto tempo può durare?
Quante notti da sognare?
Quante ore, quanti giorni
E carezze infinite?
Quando ami da morire
Chiudi gli occhi e non pensare
Il tempo passa, l'amore scompare
E la danza finirà!

Una notte a Napoli
Con la luna ed il mare
Ho incontrato un angelo
Che non poteva più volar
Una notte a Napoli
Delle stelle si scordò
E anche senza ali
In cielo mi portò

In cielo mi portò
In cielo mi portò
In cielo mi portò
(Pink Martini - Una notte a Napoli)

mentira la mentira,
mentira la verdad.
milagrosamente, cuando la mente ya no puede entender,
el corazón despierta.
hermoso día dómini.
mi manchi.
fuori dagli impegni,
nella serenitá della soledad, all'alba lenta e fredda dell'inverno sbalzerino tropicale.
non c'é piú nessuno che gioca con me ai poeti,
neanche un intrepido.

(A un tonno da una sardina)

venerdì 17 marzo 2006

Linguacce

di tutto potevo aspettarmi da questa serata,
ma che mi servissero la polenta in un baracchino in piazza alle 10 di sera nel Puerto de la Cruz...

Canzoncina del primo desiderio

Nella mattina verde,
volevo essere cuore.
Cuore.

E nella sera matura
volevo essere usignolo.
Usignolo.

(Anima,
diventa color arancio.
Anima,
diventa color d'amore.)

Nella mattina viva,
volevo essere io.
Cuore.

E nella sera tramontata
volevo essere la mia voce.
Usignolo.

Anima,
diventa color d'arancio!
Anima,
diventa color d'amore!

(Federico Garcia Lorca)
quando ti toccai
sentii che conservavi l’odore grasso dei bambini
e un alito da bebé
che mi faceva dimenticare la morte
alla tua etá stai ancora giocando
non é piú tempo per soffocare
siamo padroni del film ora,
e possiamo guardarci l’un l’altra sinceramente
nel carro fúnebre, siamo vivi
nel carro fúnebre siamo vivi
voglio sentire i mandolini..
(Goran Bregovic - Iggy Pop "In the deathcar")

giovedì 16 marzo 2006

New T-Shirt (El Niño Love Music Culture)


Ti vengo a prendere e nel cammino m'incontro alla madre di Betty, che come sempre é intrufolata in un cespuglio a dar da mangiare ai gatti randagi.
Entro in stazione e non ti vedo, esco, il sole é accecante, arrivi. "Hola Mamy", un abbraccio grande, e andiamo a fare colazione in piazza.
Poi ci scriviamo il planning di oggi con tutte le cose da fare, e come sempre, compiamo con tutti i nostri doveri, mentre le lingue ci si arrotolano per tante cose che ci diciamo.
Poi il trauma. Mi chiedi cosa c'era fra lui e me. Hai sentito tanto parlare di lui, ma mai di quello c'era fra noi. Te lo racconto. Volevi fuggire con la mente altrove. Non ce la facevi proprio ad ascoltare quello che ti stavo dicendo, io lo noto e capisco che qualcosa é cambiato in te verso di me. Mi guardi e mi dici: "Te quiero". Io come una stupida, di riflesso ti rispondo: "Yo también te quiero". Poi ti riaccompagno alla stazione, e prima di salire sull'autobus ci abbracciamo appiccicati e tu mi carezzi i capelli. Mi chiedi: ci vediamo domani? Ti rispondo: dipende se ci sono onde. Mi dici: conosco una caletta stupenda vicino casa, se non ci sono onde possiamo andare lí a prendere il sole. Se non ci sono onde vado al sud, che di sicuro lí ce n'é. Abbassi lo sguardo, finché ti dico: mettiti il costume che passo a prenderti. Peró ho solo quattro ore di tempo: due per andare e tornare e due per stare in acqua. Poi ho promesso a mia figlia di portarla allo spettacolo di pagliacci in strada. Se vuoi posso accompagnarvi allo spettacolo. Certo, come vuoi tu.
"Dez, te quiero".
"Mi suona strano che mi chiami per nome".
"É che mi piace di piú chiamarti col tuo nome che Mamy, la gente ci guarda strani, tu sei cosí bella, poi mi sembra che ti fa vecchio chiamarti Mamy davanti a tutti."
"A me piace, e poi sai che non m'importa di ció che pensa la gente, comunque chiamami come preferisci. Hasta mañana cariño"
"Ciao fiore"

Il ritorno della lesbica

Porco dio che veggenza! I testimoni di geova! Bastardi, alla mattina iniziate tardi a rompere i coglioni! Via alzate alle dieci... Lazzaroni!


Originally Created by Zzzara and Posted by Maruzzella

mercoledì 15 marzo 2006


Tonnomatrix

il mio bambino mi telefona e mi dice:
Mamy, la fidanzata mi ha lasciato.
Dez: di nuovo?
J: si ma questa volta é definitivo
Dez: lo dici tutte le volte
J: si, ma ti dico che sta volta é finita per davvero
Dez: si, va bhe, comunque...come stai?
J: bene, a parte che mi hanno licenziato e mia madre (quell'altra) dice che mi apre la testa se non mi trovo subito un lavoro. e poi fra un mese devo pagare il corso di salvataggio.
Dez: ecco, senti, cercano un ragazzo in un negozio di articoli da surf
J: ma veramente? ma é un sogno!!!
Dez: sí, ascolta, il responsabile é amico mio, se vuoi domani ti ci accompagno, vestiti bene, e portati il curriculum. Ti vengo a prendere alle 10 alla fermata dell'autobus.
J: sai Mamy, che TUTTE LE VOLTE mi tiri su di morale. tu hai sempre le soluzioni a tutti i miei casini. sembri una fata. a proposito, tu come stai?
Dez: bene. pure a me m'hanno licenziata.
J: e perché? non mi dire che per colpa di quella lá
Dez: ehh credo proprio di si
J: l'ammazzo
Dez: ma no, ma che t'importa, hai visto che giornate che sta facendo? io preferisco starmene in spiaggia al sole che in quell'ufficio tetro
J: si, ma adesso come fai?
Dez: e come faccio...cercheró un altro lavoro, mica é la fine del mondo
J: ay Mamy, ma tu credi che esista un uomo grandioso per te?
Dez: spero di si, ma guarda che io mi accontento che sia onesto e volenteroso, mica chiedo chissá che...poi il resto glielo insegno io
J: Mamy, e se mi ci sposo io con te?
Dez: meglio che porti la tavola domani, io ho un boogie solo e lo voglio usare io domani
J: si, ma credi che ci lasceranno fare surf nella loro spiaggia, lí al Puerto?
Dez: di questo non preoccuparti, i ragazzi mi conoscono, mi lasceranno entrare, e se tu vieni con me, entri con me.
J: e se ci dicono che non possiamo fare surf nella loro spiaggia?
Dez: non ce lo diranno
J: com'erano le onde lí oggi?
Dez: 'na schifezza, e lí da te?
J: pure jajajaja
Dez: jajajaja. mal che vada ci facciamo un bagno. mi raccomando, il costume e la muta, che nella mia non ci entri
J: Mamy, lo sai che sei bellissima con la muta?
Dez: si. tutti siamo bellissimi con la muta.
Dice il Maestro Aun Weor:

Dedico questo libro agli uomini con volontá d'acciaio, ai grandi ribelli, alle aquile che volano alto, a coloro che non piegano mai il collo davanti alla frusta di nessun tiranno, ai superuomini dell'umanitá, ed ai GRANDI PECCATORI PENTITI, perché da essi nascerá una razza di Dei.
(La Rivoluzione di Bel)
Non ti accorgi, Diavolo, che tu sei bella come un Angelo?
(Giacomo Leopardi)

martedì 14 marzo 2006

Cumpleaños Feliz


fra due ore compi trent'anni, caro il mio Raperonzolo, e non posso farti i miei auguri, perché ti ho cancellato dall' agenda.
volevo farti mio principe, volevo elevarti fino alle alture del cielo infinito, ma non hai resistito.
volevo perdonarti i peccati di tutta la vita, aprirti le braccia ed il cuore, ma hai preferito i tuoi peccati, alle mie braccia ed al mio cuore.
potevi essere l'eletto.
avrei voluto dirti di sí quella notte, alla tua domanda (tu credi che sia io l'illuminato?), ma é proibito rispondere.
solo l'illuminato puó decidere di esserlo. nessuno lo sceglie. l'illuminato si sceglie.
io ci avevo puntato tutto su di te. e ti ho perso.
tu non ci hai puntato niente su te stesso. come se non valessi niente. hai voluto rimanere un'attrazione da baraccone. un corpo abusato, alla mercé di femmine lussuriose, che si accontentano delle tue prestazioni senz'amore.
io ti ho amato senza peccato. tu ti sei spaventato di tanta irremovibilitá, e ti sei rifugiato negli abitacoli della tua perversione.

quanto vorrei amarti piú di quanto ti amo.
senza niente a cambio.

irradiarti di un filo di luce.
il mio cuore piange per lasciarti nell'inquinamento del tuo godere insoddisfabile.
pregheró per sempre per te, amante mio. ché mai fui tua. ché sapesti comportarti come un principe per tre giorni, e poi moristi.

che la tua degenerazione si calmi.
che risplenda la tua bellezza.
che un raggio divino ti illumini.

che tu possa un giorno essere il santo.

lunedì 13 marzo 2006

¿Eres tú o soy yo?


AS: ¿te sabes bonita y por eso siempre te pintas?

FK: no, es que estoy sola casi siempre y me parezco a mucha gente y a muchas cosas. Al modo clásico, para aprender utilicé un modelo: yo misma. No fue fácil: por más que una misma sea el tema más evidente, también es el más difícil. Uno cree conocer cada fracción de su cara, cada rasgo, cada expresión, pero ahora todo se burla. Una es una misma y otro: una cree conocerse hasta las puntas de los dedos, y de pronto siente que su propia envoltura se escapa, se vuelve completamente extraña a lo que la llena. En el momento en que uno siente que no soporta más verse, comprende que la imagen que tiene delante no es una misma. Del modo más académico hice de mí misma mi modelo, mi tema de estudio. Y me apliqué.

Barbarismo

Colección exagerada de muñecas barbie

un bisogno esagerato di coccole

stavo passeggiando sul vialetto di casa per buttare la pattumiera. mi ha rapita l'impeto delle correnti del Bravo, e quello delle onde del Castillo che si vanno a sfracellare sugli enormi cubi di cemento che questi senzasenso hanno installato in acqua per arginare le loro paure.
mio padre mi ha insegnato che quando si ha paura di qualcosa bisogna andare al seme. mi chiedo perché gli uomini non si installino i blocchi di cemento agli argini della propria mente. cosí la paura sí che se ne andrebbe, e i surfisti non dovrebbero vedersi castrate le onde.
un cernicalo volava alto a tutto tondo. seguii il suo volto circolare fino a che mi caddero le lacrime, poi l'impavido rompere delle onde contro gli edifici della costa mi ricordó la vita.
tutto succede al rovescio.
la chiave hai da cercarla nel 22, cara la mia Desdemona, puoi dargli il giro dove vuoi, che grazie a Dio, rimarrá sempre un 22.

Some day I'll love again
But it won't be you
I'll be gone 'til then
Once I didn't know what breaks a heart
Guess I had to learn

Guess I didn't know
Guess I had to learn
(Hird)

domenica 12 marzo 2006


un anno qua, un anno fa.

Riflessioni epistolari

Carissima H.,
é domenica, sono le 10 ore mattutine, e sono seduta su un sasso a due metri da dove rompono le onde, proprio qui sul bordo fra acqua e terra, dove gli abitanti, a qualunque specie (umana o animale) appartengano, imparano per obbligazione a rispettare le leggi di ambo i Regni. La sabbia é nera, dovuta all'origine vulcanica dell'isola, davanti a me solo il blu dell'oceano e del cielo ed il bianco della schiuma. Solo qui la mia mente si calma. Nel ciclo dell'acqua che si erge, diventa onda, cade e muore e ridiventa onda e si rialza, a volte violenta, dipendendo dalle correnti dettate dalla luna.
Vivo in un bananeto a cinque minuti dalla spiaggia, e fuggo le cittá. I centri commerciali, i negozi, i bar e le grandi piazze mi agitano e mi lasciano troppe impressioni difficili da calmare, con tutte queste pubblicitá all'agguato per regalarti desideri.
Desideri che sto imparando ad identificare come qualcosa che non mi appartiene, non mi definisce, non sono me.
Mia figlia e l'Oceano riempiono tutta la mia felicitá.
Se il realizzarsi, come lo descrivi tu, é fare della carriera professionale un culto, neanche io mi sono realizzata, né forse mai mi realizzeró. Ma se l'autorealizzazione consiste in qualche modo nel sentimento di felicitá legato all'amore, allora sono nel giusto cammino.
L'uomo della mia vita non é ancora apparso, ma ho imparato che esistono diversi tipi d'amore, e tutti derivano da una grande radice assoluta.
Credo che l'acqua del mare, quando si avvicina per bagnarti i piedi, sia una manifestazione d'amore. Sembra che il mare venga ad accarezzarti. Gli alberi quando ci regalano profumi coi loro fiori, e frutti per nutrirci, per quale altro motivo credi tu che lo facciano?
Solo una madre regala alimento ai propri figli, ed é per amore, cosí il mondo é la pancia che ci ha creati, e noi non ce ne rendiamo conto perché ci perdiamo fra desideri astratti che ci impongono dall'esterno.
La felicitá é un percorso individuale ed interno. E si coltiva per scelta. É tanto semplice come svegliarsi una mattina e decidere: da oggi sono felice, e cascasse il mondo che non cambio d'idea. L'amore é felicitá di per sé. Non ha bisogno di ragioni perché non risiede nella mente come la passione, bensí nel cuore.
Al cuore non servono le idee, il cuore ci da la possibilitá di essere felici senza la necessitá di mezzo punto a suo favore.
Io sono arrivata a queste conclusioni solo dopo aver provato lo sconforto disperato della materia. Questo desiderare di quantitá che non soddisfano le nostre ansie nemmeno giunti alla possessione. Il centro del desiderio si sposta e la nostra visione della felicitá con lui si allontana.
Sei diventata madre e cresci il tuo seme affinché diventi un grande frutto, e per lui hai sacrificato il tuo fiore: la generositá dell'amore! Per me sei una donna stupenda. Non saresti migliore persona se fossi manager di una multinazionale, peró sí saresti piú felice se imparassi ad amare consapevolmente ogni pezzettino di prato che calpesti al passare, o le molecole dell'aria che ti permettono di respirare.
Ti voglio bene,
sangue del tuo sangue, sorella anima,
tua Dez

sabato 11 marzo 2006

Mater Salvatóris, miserère nobis


Krim per masticare
Krim per digerire
Krim per separare
Krim per nutrire
Krim per uccidere
Krim per liberare
Krim per tornare ad amare

Mater divìnae gratiae
Mater purissima
Mater castissima
Mater inviolata
Mater intemerata
Mater amabilis
Mater admirabilis
Mater boni consìlii
Mater Creatòris
Mater Salvatòris

Liberami dal male

la mia personalitá s'identificava con l'agitazione.
non sapeva piú qual erano i suoi compiti quotidiani, scompigliati dai fatti reali, e cercava di mettere ordine, ora resa piú debole dalle mie lotte mentali.
si comportava come sempre si era comportata, con una mole assai minore di materia prima: i desideri.
non c'erano voglie in sé, ma la mente, segretaria per difetto, rivendicava la sua vocazione di classificare, ordinare, archiviare, correggere, scartoffiare i vuoti provocati dall'assenza di desideri.
si agitava e ribellava ancor piú che in loro presenza.
nascevano nuovi desideri furiosi e decisi a riconquistare il terreno perduto.
cominciava ora una nuova guerra.

venerdì 10 marzo 2006

Desdemona & Alex
L'esperienza dell'assenza di pensieri
puó implicare la mancanza di pensieri
ma anche uno stato in cui i pensieri
anche se sorgono, non disturbano,
e restano indisturbati e lontani.
(PerdutOamor - F.Battiato)

mercoledì 8 marzo 2006

Oh happy day!


Le ragazze sono come le mele sugli alberi: le migliori sono sulla cima dell'albero.
Gli uomini non vogliono arrivare alle migliori, perchè hanno paura di cadere e ferirsi. In cambio, prendono le mele marce che sono cadute a terra, e che, pur non essendo così buone, sono facili da raggiungere. Perciò le mele che stanno sulla cima dell'albero, pensano che qualcosa non vada in loro, mentre in realtà "Esse sono grandiose". Semplicemente devono essere pazienti ed aspettare che l'uomo giusto arrivi, colui che sia cosi coraggioso da arrampicarsi fino alla cima dell'albero per esse. Non dobbiamo cadere per essere raggiunte, chi avrà bisogno di noi e ci ama farà di TUTTO per raggiungerci.... La donna uscì dalla costola dell'uomo, non dai piedi per essere calpestata, ne dalla testa per essere superiore. Ma dal lato per essere uguale, sotto il braccio per essere protetta, e accanto al cuore per essere amata...
(William Shakespeare)

Formula Magica

1 + 1 = 2 = 1
..é tutta una vita che mi sento una metá...

martedì 7 marzo 2006


en un bosque de la China
la chinita se perdió
como yo andaba perdida
nos encontramos los dos
era de noche
y la chinita
tenía miedo, tenía miedo
de andar solita
anduvo un rato
y se sentó
junto a la china, junto a la china
me senté yo.

lunedì 6 marzo 2006

Verde que te quiero verde

Verde viento. Verdes ramas.
El barco sobre la mar
y el caballo en la montaña.
Con la sombra en la cintura
ella sueña en su baranda,
verde carne, pelo verde,
con ojos de fría plata.
Verde que te quiero verde.
Bajo la luna gitana,
las cosas le están mirando
y ella no puede mirarlas.

(Romance Sonámbulo - F. García Lorca)

qui é dove mi sono innamorata di te.
tu venisti ad innamorarmi dietro al tavolo di casa mia, con una bottiglia di gran riserva con un'etichetta color porpora piena di ghirigori dorati, ma io m'innamoro da sola, e solamente con l'acqua.
volesti identificarti con l'amore.
volesti che io trasformassi il mio puro amore in passione per te.
mi tirasti forte per il braccio, e mi obbligasti a scegliere fra l'amore e te, e tu sai bene che io senza amore non potrei vivere.
cosí mi privasti di te.
ma io adoro queste pozzanghere dove le nuvole si vengono a specchiare. mi piace venire qui e non ricordare niente. continuare ad amare le onde nuove, quelle che innocentemente rimpiazzano quelle antiche.
e amare l'amore, dicano quel che dicano.

Le cose che si montano non si prestano!

e se si lasciano prestare senza la tua autorizzazione?

meglio se gliela molli a chi si é lasciata prestare. "Le cose che si montano" di solito sono quelle che ti porti dappertutto, quelle che non lasci mai indietro, quelle in cui vuoi poter confidare nei momenti di maggiore pericolo, e pensi: menomale che c'é lei, perché se ne avessi avuta una tutta sgangherata a quest'ora starei imprecando contro il mondo e contro me.
Allora prima di montarsi una delle cose che si montano, io preferisco vedere come si comporta da sola. Insomma, una tavola per esempio, io preferisco lasciarla una settimana nella piscina di casa, e vedere se galleggia, e da che parte tira, prima di buttarmici scapestrata nella violenza dell'oceano e rendermi conto che...sprofonda.

domenica 5 marzo 2006



La mia casa ha le porte aperte

e ci entra il sole.

Si salverá chi non ha voglia di far niente, e non sa fare niente

Madre dolcissima, mi puzza a ricorrenza.
Anubis scontami il Karma.
Cristo mio, apri le braccia e diventa croce per ospitare il mio abbraccio.
Sia fatta la tua volontá. Sia fatta la tua volontá. Sia fatta la tua volontá.

Prova nº2

potrei parlarti del sandwich al pollo che mi sono mangiata ieri pomeriggio dopo averti visto e rifiutato il tuo invito a pranzo con uno sconosciuto amico tuo, in un ristorante che si chiama l'imbuto.
mi chiami dopo tre settimane sante, ed io cancellato il tuo numero dall'agenda, rispondo: dica?
Tú: Hola- solo.
Dez: Con chi parlo?
Tú: Soy C.
D: (oh santo cielo, proprio non me l'aspettavo) Ciao, come stai?
Tú: Benino.
D: dove sei?
Tú: qui nella spiaggia dove vai tu di solito, proprio dove ti metti tu, di fronte a dove fanno surf i ragazzi.
D: ah, bene, dammi 10 minuti che arrivo.
guardo il mare, le onde di quel colore che é quello della mia anima, ti sei messo un pó in fondo, ma ti trovo.
D: ciao
tu ti alzi, mi guardi ti scoppia il cuore dal petto e lo posso vedere, mi dici:
-fatti abbracciare, dai, che non ne posso piú
non oppongo resistenza, ma non ti abbraccio. mi lascio abbracciare. stendo l'asciugamano, mi spoglio. rimani in piedi e non mi togli gli occhi dagli occhi.
D: dai siediti.
Tú: no, non ne ho voglia.
D: bhe, io mi sdraio.
Tú: allora mi sdraio anch'io. cosa stavi facendo quando ti ho chiamata?
D: mettendomi la crema per andare in spiaggia. senti sono tre settimane che non ti fai sentire. l'ultima volta mi hai detto ci vediamo stasera, e non ho piú saputo nulla.
Tú: si, lo so, ma non sapevo cosa mi stava succedendo. ho avuto paura. ti ho sentita entrare dentro di me, e mi sono spaventato, e non sapevo come dirtelo.
D: guarda che io non ti sto mica dicendo che dovevi darmi spiegazioni, semplicemente dirmi: stasera non vengo.
Tú: si, ma poi io avrei voluto dirti che stavo pensando a te in un senso diverso. Che mi piacevi piú di quanto io potessi controllare. E dovevo pensarci sopra. E poi tu correvi veloce piú di Fernando Alonso, e guarda che quello corre forte, ma tu...
D: sí lo so. mi dispiace. ma io non ne ho di tempo da perdere. giá te l'ho detto, se tu hai bisogno del tuo tempo, allora prenditelo. ma io devo continuare per la mia strada, non posso mica permettermi di buttarlo via quel poco che mi rimane.
Tú: che cos'hai pensato di me?
D: Quando?
Tú: bhe in questi giorni
D: Ho pensato cose diverse, dipendendo dai giorni.
Tú: si, ma cosa?
D: Ti ho appena risposto, riformula la domanda, che giorno t'interessa sapere?
Tú: Otto giorni fa
D: non mi ricordo. la mia memoria arriva solo fino a ieri, e credo che ieri non ho pensato a te.
Tú: a volte in casa mia mi sento solo. non mi ero mai sentito solo prima.
D: bhe, non sei l'unico, succede anche a me
Tú: allora unisciti a me, e non sentiremo piú questa tremenda solitudine.
D: non lo so, cosí su due piedi, sei tornato dopo un silenzio di tre settimane, quanto resterai questa volta? tre giorni? tre settimane? tre mesi?
Tú: tutta la vita
D: solo? no. per me non vale la pena, mi dispiace.
Tú: ti sembra poco?
D: per una che ha deciso di vivere per l'eternitá, mi sembra come una briciola di tempo. comprendo che per una formica, una briciola sia lo sforzo adeguato alla propria grandezza. se vuoi stare con me, sai quello che ti aspetta. dovrai scegliere di diventare immortale. e a questa scelta io non posso mica obbligarti.
Tú: Dez, a me tutte le cose di cui mi hai parlato mi affascinano e voglio stare vicino a te
D: si, ma guarda che dal primo momento in cui camminerai al mio fianco sará la fine della teoria, e l'inizio della pratica. e la pratica richiede un sacrificio enorme. sei pronto?
Tú: tu credi che io sia pronto?
D: No, e tu?
Tú: non lo so.
D: quindi?
Tú: non lo so.
D: non lo so? 5 minuti fa mi hai chiesto di unirmi a te, e adesso non lo so. conoscevi giá tutte le premesse. perché me l'hai chiesto?
Tú: perché volevo sapere se ti importava di me. se ti piacevo.
D: vediamo se te lo metti bene in testa. solo m'importa della mia missione. e che mi piaccia o no un uomo non cambia nulla. per arrivare alla meta ho bisogno di un superuomo e so, che questo superuomo in questo pianeta non esiste, e dovró crearlo io stessa. pace agli uomini di buona volontá. tu non vuoi mettercela la volontá, e la tua mente non smetterá mai di agitarsi. ti proibisco di parlarmi un'altra volta d'amore. siamo intesi?
fai sí con la testa.
D: bene.
silenzio.
Tú: sei arrabbiata con me?
ti sorrido - no. tu non hai colpa. non hai nemmeno il dominio di te stesso. ce l'ho con chi si é impossessato della tua anima.

venerdì 3 marzo 2006

Grazie Dio per gli elementi che si sacrificano affiché io mi nutra

brodo di gallina, patate, cipolle, carote, pomodorini, prezzemolo, zenzero tritato, sale dell'himalaya e limone spremuto.

una benedizione per il mio stomaco affamato.

Il vestitino nuovo del mio boogie

"lo so che ci ho messo un eternitá ma questa mattina è partita la tua moleskine.
per farmi perdonare del ritardo ti ho anche messo dentro un piccolo regalo.

love you.
tonno"

l'uomo è l'animale più domestico e più stupido che c'è

quando ero più giovane credevo che esistesse libertà

Qala' mua'llimu'll qariatì
Kana aggiabalu fi-ggiabali
A-ssalam 'alaikum 'alaiki
Alana ana asskunu...

mentre guardavamo il mio salire verso l'alto preoccupati che non si sciupasse
la mia parte assente si identificava con l'umidità.
(Arabian Song - F.Battiato)

Stranizza d'amuri

'Ndo vadduni da Scammacca
i carritteri ogni tantu
lassaunu i loru bisogni
e i muscuni ciabbulaunu supra
jeumu a caccia di lucettuli ...
a litturina da Ciccum-Etnea
i saggi ginnici 'u Nabuccu
a scola sta finennu.
Man manu ca passunu i jonna
sta frevi mi trasi 'nda ll'ossa
ccu tuttu ca fora c'è a guerra
mi sentu stranizza d'amuri ... l'amuri
e quannu t'ancontru 'nda strata
mi veni 'na scossa 'ndo cori
ccu tuttu ca fora si mori
na mori stranizza d'amuri ... l'amuri.
(F:Battiato)

giovedì 2 marzo 2006

Per un tonno, dalla sua sardina

te sei lí tutto tonno in quella cucina della Briandola, che pulisci i fornelli, dopo aver mangiato in un record di 30 secondi primi.
io qui nell'Oceania con i piedi scalzi, che ti guardo dal pattume della mia casa, mentre m'istruisco sulla filmografia ultracentenaria di Vittorio Gassman, e suona un disco dei Single Gun Theory.
E ti trovo un pó ingrassato, con le tette un pó gonfie. Tu innamorato, io col mal d'amore.
E che bello che sei. E che bello che ancora ci sei.
"non mi dimenticherai mai, vero?"
"certo che no"
"perché noi ci amiamo, e chi si ama non si dimentica, e si ritrova"
"é cosí gioia mia"
"forse ho esagerato col sapone"
"non fa niente, continua pure a risciacquare, io sono sempre qui che ti aspetto".

Votantó votantó votantonio

Ed é uno sforzo terribile

lottare contro la tentazione di risponderti e di reinfiltrarmi nel tuo circolo vizioso.

Cose che mi piacciono di te:
- gli occhi che sembra te li abbiano infossati dentro
- i maglioncini e le magliette rosa
- la erre moscia
- che sembri piú una donna che un uomo
- l'ombelico
- che insieme a me sembriamo la "barbie e il ken accessori"
- che rimani affascinato di tutto quello che ti racconto
- che firmi col nome di tua sorella
- che quando ti do i compiti a casa ne fai di piú del dovuto
- che vieni a trovarmi nei sogni

Cose che non mi piacciono di te:
- che non pensi con la tua testa
- che non spermenti una cosa prima di rifiutarla
- che dici ci vediamo stasera e sparisci per sempre

I wanna live, I wanna love, but it's a hard long road out of hell

sai dove te li devi mettere i tuoi sms?
nel trashbasket del tuo motorola nero traslucido.

dopo: "io ho un'altra maniera d'amare" mi vieni con: "mi sei appena venuta in mente. sono sicuro che starai bene, peró va beh. baci."

1º - ho trent'anni ed ho iniziato a fare le ricapitolazioni!
2º - sarei stata di sicuro meglio se non mi avessi ruzzolata
3º - peró ti dimentico perché il signorino ha un'altra forma d'amare, e mi vieni con le frasi da FBI.
4º - gli unici baci tuoi che mi piacciono sono quelli sui pomuli. e non credo che ce ne saranno altri.
5º - puoi star certo che mi butterei a pesce fra le tue braccia, se non ci fosse una parte di me che mi grida: salvati! e giusto questa volta, ho deciso di ascoltarla...