mercoledì 30 novembre 2005

29 giorni


fu in quel preciso istante che due angeli apparvero con una cetra e una zampogna.

nessuno dei presenti poteva vederli, perché scuriti giá dalle tenebre dell'incredulitá. ma la vibrazione di quel concerto per Sofía si stendeva su tutto il perimetro della stanza fisica, ed i suoi occhi si persero nel mondo astrale.

meditava in quella canzone per lei, ed in silenzio pregava.. non farmi crescere mai, Signore della Luce, lasciami nella magia di quest'etá..



29 días

fué justo en ese preciso instante que aparecieron dos angeles con una cetra y una gaita.

nadie de los que estaban allí podía verlos, porque oscurecidos ya de las tinieblas de la incredulidad. más la vibración de ese concierto para sofia se extendía en todo el perimetro de la habitación fisica, y sus ojos se perdieron en el mundo astral.

meditaba en aquella canción para ella, y silente rezaba: no me deje crecer nunca, Señor de la Luz, déjame en la mágia de esta edad..

hágase tu voluntad

que el verbo de lo sucedido no sea pronunciado, para que la realidad no tome forma.

seguiré transmutandola con todas mis fuerzas.

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Sia fatta la tua volontá

che il verbo dell'accaduto non venga pronunciato, affinché la realtá non prenda forma.

continueró trasmutandola con tutte le mie forze.

martedì 29 novembre 2005

Mi disse un giorno un'alma compagna:
Stai attenta a Lucifero. Lui t'inganna anche nella forma.
Voglio amarlo - risposi. - Non c'é altra via.
Non sei ancora pronta, lui é tutto di fuoco, finirai con scottarti!
Rimarró sette notti sotto l'acqua per rimarginare le bruciature, non preoccuparti per me, saró forte.
Mi guardó fiduciosa, ma sicura del fracasso. Non posso fermarti, anch'io tempo fa ero come te.
Le sorrisi. Me ne andai.
Lucifero venne di notte e bussó alla porta. Bello, gentile, e cavalleresco. Angelico come sua natura.
Aprii la porta, e mi accorsi che non era solo. Quando volli chiuderla, dovetti aspettare ch'entrasse una lunghissima coda diabolica, che appesantiva i suoi modi.
Vuoi giocare? - chiesi.
No, mi rispose. Sono venuto per salutarti. Me ne vado.
Bene, risposi. Allora lasciati abbracciare.
Si avvicinó e la sua densitá era differente alla mia. Il suo profumo di zolfo mi ubriacava, impedendomi il respiro. Il suo corpo era rosso, unto e forte. Quasi nudo.
Allora hai deciso, Desdemona? Vieni con me o resti?
Le gote mi scottavano, mi accarezzava tutto il corpo, e mi riempiva di baci.
Resto qui, Amore.
Sei sicura? - mi richiese, continuando ad abbracciarmi, e baciarmi, ora con piú passione.
Sono sicura - risposi.
Si giró, e senza volerlo mi diede un colpo con la coda all'altezza del petto.
Scusami, Amata, l'ho fatto senza volerlo.
Sei perdonato, Angelo mio, non ti preoccupare.
Aprii la porta e se ne andó.

Una strana sensazione abita la casa un giorno dopo dalla sua partenza. Sembra che mai se ne sia andato. I suoi baci, le sue carezze, l'odore di zolfo. Tutto é rimasto qui. Nel petto la ferita si é gonfiata. Ci spalmo olio di oliva e menta. Ma anche questa é una strana sensazione.
Nel gioco delle apparenze lui é sempre il vincitore. Tutto di lui é rimasto qui, e l'Amore mio se l'é portato via.
Ti ameró per sempre, Angelo mio preferito.



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Tentación

Me dijo un día un alma compañera:
Ten cuidado con Lucifero. El te engaña hasta en la forma.
Quiero amarle - contesté. - No hay otro camino.
Todavía no estás preparada, el es todo de fuego, terminarás quemándote!
Me quedaré siete noches bajo el agua para curarme las quemaduras, no te preocupes por mi, seré fuerte.
Me miró con confianza, aunque segura de mi fracaso. No puedo pararte, yo también hace tiempo era como tú.
Le sonreí. Me fuí.
Lucifero vino por la noche y tocó a la puerta. Bello, gentil y caballeresco. Angelico como su natura.
Abrí la puerta, y me dí cuenta que algo tenía diferente. Cuando quise cerrarla, tuve que esperar que entrara una larguisima cola diabolica, que pesaba en sus modales.
Quieres jugar? - pregunté.
No, contestó. Vine para saludarte. Me marcho.
Bien - contesté. Entonces deja que te abraze.
Se acercó y su densidad era diferente a la mia. Su perfume de azufre me embriagaba, impidiendome el respiro. Su cuerpo era rojo, aceitoso y fuerte. Casi desnudo.
Entonces te has decidido, Desdemona? Vas a venir conmigo o te quedas?
Las mejillas me quemaban, me cariciaba todo el cuerpo, y me llenaba de besos.
Me quedo, Amor.
Estás segura? - me preguntó, y seguía abrazandome y besandome, ahora con más pasión aún.
Estoy segura - contesté.
Se dió la vuelta, y sin querer me golpeó con la cola a la altura del pecho.
Disculpame, Amada, fué sin querer.
Estás perdonado, mi Angel, despreocupate.
Abrí la puerta y se marchó.

Una extraña sensación habíta la casa un día después de su salida. Parece como si nunca se hubiera ido. Sus besos, sus caricias, el olor a azufre. Todo se ha quedado aqui.
En el pecho la herida se ha enchado. Yo le unto aceite de oliva y menta. Pero esta también es una sensación extraña.
En el juego de las aparencias el siempre es ganador. Todo de el se ha quedado aqui, y el Amor se lo ha llevado.
Siempre te amaré, mi Angel favorito.

Despierta

Soy la Guerrera de Acuarius,
no pude elegir bajo cual de las constelaciones nacer,
pero sí pude decidir vivir.

Mi firmeza se agranda a cada respiro,
mi miedo desaparece delante de cada uno de los Caballeros apestosos,
No tengo fe ni creyencia,
Experimento todo mi Amor.

Sólo en la Nada terminaré mi Guerra.
Que nadie me siga.
Los que quieran venir, los veré ahy.

A ti, Amor de mis Sentidos,
te levantaré como al Obelisco de Dios.

*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*
Svegliati

Sono la Guerriera di Aquarius,
non ho potuto scegliere sotto quale delle costellazioni nascere,
peró sí ho potuto decidere di vivere.

La mia fermezza cresce ad ogni respiro,
la mia paura sparisce davanti ad ognuno dei Cavalieri pestilenti,
Non ho fede ne credo,
Sperimento tutto il mio Amore.

Solo nel Nulla cesseró la mia Guerra.
Che nessuno mi segua.
Quelli che vogliono venire, vi troveró lá.

A te, Amore dei miei Sensi,
t'innalzeró come l'Obelisco di Dio.

lunedì 28 novembre 2005

Allerta Rossa su Canarias

Yo: Dove sei?
Tú: In spiaggia, ci sono delle onde fantastiche
Yo: Siamo in allerta rossa, sta arrivando un uragano
Tú: A me non importa, io oggi vado a fare surf. Cosa fai stasera da mangiare?
Yo: Cannelloni
Tú: Bene, arrivo alle 9

sabato 26 novembre 2005

Te quiero

soy la Princesa de siete colores.
te quiero y te espero paciente preparandome a la Noche Nunca Obscura.
mi Principe! seguirás tu camino hacía mi.
las pruebas no las creo yo, aunque así parezca.
ellas son tu lucha entre el bien y el mal, para que cuando llegues, tu también estés preparado.
cierra los ojos, y deja de mirar hacía fuera.
nunca verás mi corazón con tus ojos abiertos.
soy la Princesa de siete colores de todos los tiempos, y desde mi torre, cuido mi trenza y la fortalezco, para que te sujete, y te levante hacía mi.
hago todo esto para nuestro amor y luego para ti, amor mio.


Pic originally shot/selected by DesdemonaRabbit

Ti amo

sono la Principessa dei sette colori.
ti amo e ti aspetto paziente preparandomi alla Notte Mai Scura.
mio Principe! continuerai il tuo cammino verso me.
io non creo le prove, anche se cosí sembra.
loro sono la tua lotta fra il bene ed il male, perché quando arrivi, anche tu sia pronto.
chiudi gli occhi, e smetti di guardare fuori.
mai vedrai il mio cuore coi tuoi occhi aperti.
sono la Principessa dei sette colori di tutti i tempi, e dall'alto della mia torre curo la mia treccia e la rafforzo, perché possa sostenerti, ed innalzarti fino a me.
faccio tutto questo per il nostro amore e poi per te, amore mio.

venerdì 25 novembre 2005

Raff's Getting Younger

Golden waves
In all directions
I could lose my soul right here
Colour lights
On the runway
Makes a stranger feel unchained
I'm running after time and i miss the sunshine
Summer days will come happiness will be mine
I'm lost in my words i don't know where i'm going
I do my best i can not to worry about things
I feel loose
I feel haggard
Don't know what i'm looking for
Something true
Something lovely
That will make me feel alive
I'm running after time and i miss the sunshine
Summer days are not so far everything's
Gonna be fine




Happy Birthday Raff

giovedì 24 novembre 2005



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questa era la foto che stavo scattando quando sei sbucato tu da in mezzo alle palme e le strelizie. Correndo. Mi hai baciata e sei scappato via. Senza girarti mi hai gridato: dai, muoviti! Andiamo! Io ti ho seguita senza correre. Poi ti sei spogliato dei vestiti della terra, ti messo quelli da mare, e sempre di corsa ti sei buttato in acqua.

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esta era la foto que estaba sacando cuando apareciste tu desde en medio de las palmeras y las esterlicias. Corriendo. Me besaste y te fuiste. Sin darte la vuelta me gritaste: anda, vamonos! Yo te seguí sin correr. Luego te quitaste la ropa de tierra, y te pusiste la de mar, y todavía corriendo te tiraste al agua.

mercoledì 23 novembre 2005

da mangiare (scadenza: non incombente speriamo).

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I segreti della chimica

questa rubrica nasce per tergere e disappannare il vostro cristallo culturale, eventualmente ricoperto di fette di salumi a scelta.

A- un vero chimico non parla mai di Chimica, a meno che venga interrogato. Chi parla di Chimica solitamente non ne sa.
B- il problema principale che un chimico incontra nello svelare le microscopiche verità ai profani è che la Chimica purtoppo non è sempre riconducile ad una coppia di mele che si scontrano o cadono in testa a qualcuno.
C- un vero chimico non ama obbligatoriamente ciò che studia.
D- il chimico non è un'enciclopedia universale sulla materia e nemmeno un computer
E- il chimico a letto non è una pippa
F- l'immagine di una majorette può mettere in serio pericolo la salute mentale del vero chimico
H- un vero chimico scinde la fede dalla scienza, ergo ha tutto il diritto di avvelenarsi
I- l'ignoranza, comunque, non paga



1- gli spinaci non contengono più ferro degli ortaggi che Poldo casualmente ingoiava assieme agli hamburger
2- ingerire umori vaginali non provoca miglioramenti alla memoria
3- è inutile che chiedete a un chimico se il liquido preseminale ha un nome più tecnico o una formula chimica: NON CE L'HA!
4- se non riuscite ad immaginare che qualcosa di molto simile alla gravità agisce su particelle microscopiche legandole e dando una priorità a ciascun legame, coinvolgendo diversi tipi di energia (termine del quale ancora la natura è oscura), non chiedete perchè l'acqua salata bolle dopo nè perchè il sale scioglie la neve. In alternativa aspettarsi spiegazione di un'ora e mezza e tacere.
5- sì, la soluzione detergente per le lenti a contatto ha una scandenza e c'è pure scritto sulla scatola. evitate di chiedere al chimico una dettagliata composizione.
6- usare la logica. riprendendo l'esempio di cui sopra: il liquido detergente contiene vitamine, bip, alcune vitamine sono proteine, bip, le proteine sono contenute nell'hamburger, bip, l'hamburger scade, bip, il liquido detergente scade. fine. (bip)
7- un granello di sale grosso contiene migliaia di miliardi di particelle di sodio, dunque evitare di far roboanti casini per un irrisorio migliaio di esse contenute in una bottiglia d'acqua.
8- "impoverito", "arricchito" e "naturale" non sono espressioni che vi devono fare pensare ad una minore o maggiore letalità dell'uranio.
9- aneddoto di natura fisica (ma quante domande!): no, facendo un saltino nell'ascensore che sta cadendo a picco nel momento dell'impatto non vi salverà la vita. A meno che sappiate muovervi alla velocità di 80 kilomentri orari.


Martedí l-ibero

Libertá é...respirare ovunque.

Pic originally shot/selected by DesdemonaRabbit

lunedì 21 novembre 2005

tango per Pia (piango)

..che non si puó rivangare un terreno che é lí seccato, arato, venduto, riseminato, raccolto, bruciato, risollevato, abbandonato, appestato, marcito, rubato, rifiorito, invecchiato.

Or ora son ringiovanita e compio trent’anni.

Mangio argilla e riempio la caraffa dell’acqua di pietre preziose. La piú bella sei sempre tu quando appari lí riflessa mentre ti metti il mascara e m’inquini tutta l’acqua.
É cosí che ti ho vista l’ultima volta.
E quella prima non ti posso nemmeno ricordare.

Non sono mai potuta ritornare, perché sarei prima dovuta andarmene, ma quando mi ritrovai lontana, giá non c’ero piú e non mi sentivo neanche tanto persa.
Sono sempre stata bene dappertutto.
Sono stata male qua e lá.

Non ho mai avuto madre, né padre prima. Ora ho trovato due Madri e due Padri.
Ma non c’é nessuno che voglia condividerli con me. Tan solo l’Atlante, che tutt’ora arrabbiato, mi scaraventa sulla terraferma e non mi lascia navigare.

Chiedo perdono per i miei peccati, e soprattutto per quelli che hanno fatto soffrire chi mi stava vicino perché non ha potuto capirli. Ma era parte del mio camminare, quello iniziato con ordinaria follia, percorso sulla strada, e terminando, come dicono i profeti, nell’apocalisse.

Ora non scappo piú. Ed ogni giorno mi si presenta una porta. Io non le apro piú. Non cerco piú niente lí fuori. La vita é un circolo e nei circoli ci rimango sempre intrappolata. Cerco dentro, con un’appendice fuori-capelli lunghi, partorita a natale, che non parla nemmeno la mia lingua. Ma ha trasformato il mio sorriso. Ha portato rughe intorno agli occhi e capelli bianchi da tingere. Ma mi ha obbligato a restare. Mi ha insegnato a voler restare.

E quando penso a lei, penso a te, perché sempre sei stata come mia figlia. E l’ho sempre sperata come te. E forse era giá come te anche se non l’avessi sperato.

Lei mi ha salvata. Lei, e le tue preghiere. Cosa pensi, che non lo sapevo? Credi che tutti quei gridi lancinanti non mi siano mai arrivati? Che tutte quelle creaturine che ogni notte supplicavi di salvare me invece di qualcun’altro non t’abbiano ascoltata? Dio ascolta l’amore, e l’amore é dio, e tu sei tutta d’amore, amore mio sei dio.

Ed ora sono un pó stanca di tutte queste cazzate terrestri. La mia bambina da grande vuole fare il meccanico aerospaziale e speriamo che il primo prototipo cada per sbaglio proprio nel triangolo delle Bermudas con noi dentro. E non appaia piú.
Io sono troppo grande per queste cose che durano solo una vita. A me sto mondo non mi basta.

Com’é fragile la tranquillitá. E com’é forte l’amore che tutto puó. Dai buchi vulcanici zampilla lo zolfo dell’infernale creatore dell’isola. Tutt’intorno la violenza selvaggia delle acque imponenti.
Ogni giorno sembra l’ultimo. E mi sento un pó felice.

Ma tutt’a un tratto ho cambiato idea. E vorrei volare sette giorni e sette notti per poterti riabbracciare. Ed asciugarmi le lacrime sui tuoi vestiti. Un’ora sola. E poi, non voler andar piú via.

Te quiero Stella Filante.

domenica 20 novembre 2005

Un día de lluvia densa y de incurable locura

desde el cielo empezó a gotear, luego la lluvia se hizo más densa, finalmente tan densa que casi ya no se podía contemplar la playa sin perder la fidelidad visual.


Pic originally shot by DesdemonaRabbit - "Z&J antes la tempesta"

Mi niño era un circense, las situaciones que para los demás resultaban incómodas, eran las que el mejor manejaba. Horas y horas de entrenamiento vital. Cambiar un medio vital per otro no es cosa fácil de concebir, sobretodo para una como yo que crecida entre edificios y transportes subterráneos, nunca se ha visto en la necesidad de tener que desarrolar destrezas fisicas con el fin de preparase al caso de que se presentaría como única vía de escape el vuelo o la sumersión.
Dez: Que crees? Nos tiramos?
J: Si, no? Para eso vinimos
Dez: Ok.
J: Tienes miedo?
Dez: Me muero. Nunca he entrado en el oceano tan furioso
J: Dez, no hay nada de que tener miedo. Respetalo y el te respetará. Este es el único secreto de todas las aguas. Si le tendrás miedo, el te tendrá miedo a ti, y como un lobo asustado, te atacará.
Dez: Ok.
J: Entramos?
Dez: Sí, claro. Vamos.
J: Espera, ponte de lado, levanta la tabla, y como la ola pase a través de ti, tirate por encima de la espuma y nada más rápido que puedes. Tienes que lograr llegar más allá de donde rompen estas olas.
Dez: Son enormes, tengo miedo.
J: Sabes como pasar por debajo de las olas sin que te revuelquen?
Dez: Teoricamente, pero tengo que practicar.
J: Bien, es el momento. Lista? Ya va! Pa' bajo!
Ensayé la técnica del patito, pero estaba tan concentrada en no despegarme de la tabla, que claramente la ola me cogió, me centrifugó y me lanzó arrastrandome las rodillas hasta la arena.
J: Ehy Dez, estás bien? - gritó
Dez: Sííííííí, estoy bien. Esto es maravilloso, es mejor que un yacuzzi!!! Ahora vuelvo a intentarlo.. tengo miedo perder la tabla!!!
J: Pero si la tienes amarrada al brazo. Piensa en ti misma, la tabla vendrá donde tu vas, sólo ten cuidado que no te golpees la cabeza! Anda, nada hasta aqui ahora que se acabó la serie!
Dez: Voy!
Por razones técnicas, sólo habíamos podido encontrar una aleta, entre otras cosas una talla más grande que mi pié, así que el pié izquierdo iba descalzo y el derecho recubierto con 3 pares de calcetines y una aleta. La única aleta en complicidad con mi fuerza de voluntad me empujaron justo hasta donde rompian las olas. Volvió a empezar la serie.
Dez: tengo miedo! Estas son enormes!
J: Haz el patito, no pienses en nada, regla fundamental en el surf: si no te salvas tu, nadie te podrá salvar!
Dez: Oh mier..
Como podreis imaginar, todavía estoy viva para contarlo. La ola era fuerte y se levantó imponente. Como dió ceño de levantar la cresta, me incliné con un sentimiento entre el miedo, el respeto, la devoción y la esperanza. Intenté empujar la tabla por debajo de mi pecho, pero era una cuestión de romperse la espalda o la tabla y opté por salvar lo salvable más necesario. Sentía la resaca de la corriente halarme hacía arriba, y contra tanta fuerza atractiva no podía luchar. Pero me había sumergido a tiempo, así que cuando volví a emerger, me encontré justo en la parte alta del dorso de la misma ola, y como una niña en las montañas rusas, empezé a deslizar hacía a bajo..
Dez: Lo conseguí! - afirmé tremula.
J: Cuidadooo! fué la última cosa que pude escuchar
Me dió tiempo para volver a sumergirme, pero había perdido la tramontana, no sabía ni hacía que dirección nadar, donde estubiese arriba ni el abajo. La ola me cogió y me volvió a tirar hacía la orilla arrodillada.
J: No vuelvas a entrar, El lobo está sacando las orejas! - gritó - Voy a salir yo también. Es peligroso. Entonces? Que tal estás?
Dez: Bien, pero hay algo que no puedo entender..
J: El que?
Dez: Que es lo que tengo que haber hecho yo al mar para que me maltrate así. La última ola me destrozó la espalda. Puede que tenga que pedirle perdón aún antes de entender la experiencia que lo lleva a deferderse tan pertinazmente de mi.
J: Puede,... sin embargo creo que hoy se ha levantado con la luna atravesada, ya que da la sensación que esté cabreado con el mundo entero! Has sido valiente. Eramos los únicos dos en agua en el radio de costa de 10 kilometros.
Dez: Gracias por acompañarme. Ha sido maravilloso.
MUCHAS GRACIAAAS ATLANTEEE. HASTA PRONTOOO. ERES MAGNIFICOOO.

Un giorno di pioggia fitta e pazzia incurabile

dal cielo cominció a gocciolare, poi la pioggia si fece piú fitta, ed infine cosí densa che quasi non si poteva piú contemplare la spiaggia senza perdere la fedeltá visiva.

Pic originally shot by DesdemonaRabbit - Z&J prima della tempesta

Il mio bambino era un circense, le situazioni che per altri risultavano scomode erano quelle in cui lui era piú allenato a districarsi. Ore ed ore di allenamento vitale. Cambiare un mezzo vitale per un altro non é cosa facile da concepire, soprattutto per una che cresciuta tra palazzoni e trasporti sotteranei, non si é mai trovata nella necessitá di dover sviluppare destrezze fisiche al fin di preparasi al caso in cui si presentasse come unica via di scampo il volo o la sommersione.
Dez: Che credi? Ci tuffiamo?
J: Si, no? Per questo siamo venuti
Dez: Ok.
J: Hai paura?
Dez: Da morire. Non sono mai entrata nell'oceano cosí infuriato
J: Dez, non c'é niente da aver paura. Rispettalo e lui ti rispetterá. Questo é l'unico segreto di tutte le acque. Se tu ne avrai paura, lui avrá paura di te, e come un lupo spaventato, ti attaccherá.
Dez: Ok.
J: Entriamo?
Dez: Sí, certo. Andiamo.
J: Aspetta, mettiti di lato, alza la tavola, e appena l'onda passa attraverso di te, buttati sulla schiuma e nuota piú in fretta che puoi. Devi riuscire ad arrivare piú in lá di dove rompono le onde.
Dez: Ma sono enormi, ho paura.
J: Sai come passare sotto le onde per non farti travolgere?
Dez: Teoricamente, ma devo praticare.
J: Bene, é il momento. Pronta? Arriva! Sotto!
Provai la tecnica dell'anatroccolo, ma ero cosí impegnata a non staccarmi dalla tavola, che chiaramente l'onda mi prese, mi centrifugó e mi spedí strisciandomi le ginocchia fino alla sabbia del bagnasciuga.
J: Ehy Dez, stai bene? - gridó
Dez: Sííííííí, sto bene. Questo é meraviglioso, é meglio di un yacuzzi!!! Ora ci riprovo.. ho paura di perdere la tavola!!!
J: Ma se ce l'hai legata al braccio! Pensa a te stessa, la tavola verrá dove tu vai, fai solo attenzione a non prenderla in testa! Dai, nuota fin qui ora che é finita la serie (di onde)!
Dez: Arrivo
Per motivi tecnici, solo eravamo riusciti a trovare una pinna che potessi calzare, fra l'altro 3 numeri piú grandi del mio piede, cosí il piede sinistro andava scalzo e il destro imbottito con 3 paia di calzettoni e una pinna. L'unica pinna in complicitá con la mia forza di volontá mi spinsero proprio fin dove rompevano le onde. Rinizió la serie.
Dez: ho paura! Queste sono enormi!
J: Fai l'anatroccolo, lascia perdere tutto il resto, regola fondamentale nel surf: se non ti salvi tu, non ti salva nessuno!
Dez: Oh cazz..
Come potrete immaginare, sono ancora viva per raccontarlo. L'onda era forte e si alzó sontuosa. Appena dió cenno di alzata di cresta, mi inchinai con un sentimento tra paura, rispetto, devozione, e speranza. Cercai di spingere la tavola sotto il mio petto, ma era una questione di spaccarsi la schiena o la tavola ed optai per salvare il salvabile piú necessario. Sentivo il risucchio della corrente trascinarmi in alto e contro cotanta forza attrattiva non potevo battermi. Ma mi ero immersa a tempo, cosí che quando risbucai fuori, mi ritrovai giusto sulla parte alta del dorso della medesima, e, come una bambina sulle montagne russe iniziai a scivolare verso il basso.
Dez: Ce l'ho fatta! - affermai tremula.
J: Attentaaaa! fu l'ultima cosa che sentii
Feci a tempo a rimmergermi , ma avevo perso la tramontana, e non sapevo nemmeno in che direzione nuotare, dove stesse il sotto e dove il sopra. L'onda mi prese e mi ributtó un'altra volta a riva inginocchiata.
J: Non rientrare, il lupo sta tirando fuori le orecchie! - gridó - Ora esco anch'io. É troppo pericoloso. (quasi fuori) Allora? Come stai?
Dez: Bene, ma c'é qualcosa che non riesco a capire..
J: Che?
Dez: Che cos'é che devo aver fatto io di male al mare perché mi maltratti cosí. L'ultima onda mi ha distrutto la schiena. Forse devo chiedergli scusa ancor prima di capire che esperienza lo ha portato a difendersi cosí tenacemente da me.
J: Forse,... comunque credo che oggi si sia alzato con la luna storta, perché da la sensazione di essere incazzato col mondo! Sei stata coraggiosa. Eravamo gli unici in acqua nel raggio di costa di 20 kilometri.
Dez: Grazie per accompagnarmi. É stato meraviglioso.
GRAZIEEE ATLANTEEE. A PRESTOOO. SEI MAGNIFICOOO.

sabato 19 novembre 2005

La sardina coraggiosa

Lo zaino della banca di Lesbo é pronto. Le varie borse di plastica anche: il vestito di neoprene, il costume, le pinne corte, e il boogie.
Il mare é grosso oggi, ma le onde son docili (e comunque posso sempre vendere un rene per pagare i 3000 eurini per l'elicottero di salvataggio!!)

Il finlandese mi aspetta nell'unica punta di costa in cui batte il sole a quest'ora in questo periodo dell'anno.

Me le compri le moleskine per favore? Qui non arrivano né a nuoto, né sulle zattere, e mi stanno finendo tutte e due.
La piel de mi niña huele a caramelo, y al mango dulcito que se dá en mi pueblo
La piel de mi niña es mi propia piel, sólo que en la mia hay sudores viejos
Mi piel chamuscada, ardida en deseos, y la piel de mi niña huele a caramelo
Si hay que hacer la guerra, la guerra se hará, para ver los niños felices jugar,
y a la gente vieja hablar de la paz, que después de la guerra, es para demás

Pirulí, giraluna, pirulí, pirulero, que la piel de mi niña huele a caramelo
duermete mi niña, que despierten los viejos, busquen la alborada, por un mundo nuevo
Pirulí, giraluna, por la misma tierra, pirulí, pirulero, por el mismo cielo

La piel de mi niña es la piel de mi pueblo, es mi propia piel, y del pueblo vengo
con sus niños viejos, con sus niños obreros, sin un solo mango, sin un caramelo



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La pelle della mia bambina odora a caramelle, e al mango dolce che cresce nel mio paesino
La pelle della mia bambina é la mia propria pelle, solo che nella mia ci sono vecchi sudori
La mia pelle sporcata, bruciata dai desideri, e la pelle della mia bambina sa di ca
Se bisogna fare la guerra, la guerra si fará, per vedere i bambini giocare felici,
e alla gente vecchia parlare della pace, che dopo la guerra, c'é altro

Pirulí, giraluna, pirulí, pirulero, che la pelle della mia bimba sa di caramella
dormi bimba mia, che si sveglino i vecchi, e cerchino la luce dell'alba, per un mondo nuovo
Pirulí, giraluna, per la terra stessa, pirulí, pirulero, per il cielo stesso

La pelle della mia bambina é la pelle del mio paese, é la mia propria pelle, e vengo dal paese
coi suoi vecchi bambini, coi suoi bimbi operai, senza neanche un mango, senza caramelle

La mia Mente continua a mentire. Taci, Senza Faccia!

É l'Apocalisse. Le regole si mescolano. Gli Ego piú profondi saliranno alla superficie. Solo si salveranno coloro che camminano sulla mano dell'Essere.

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Mi Mente sigue mintiendome. Cállate, Sin Cara!
Es el Apocalipsis. Las reglas se mezclan. Los Egos más profundos, saldrán en superficie. Sólo se salvarán aquellos que caminan en la mano del Ser.

giovedì 17 novembre 2005

Personal funeral Experience

Quando mi uccisero, vennero a prendermi con una meravigliosa limousine cabrio, azzurra metallizzata.
Mia madre aprí il portabagagli per mostrare il mio cadavere ai passanti.
Quando la gente si affacció per guardare, io ero giá rinata. Piccola e sorridente, agitando un sonaglio di tre campane dorate.

Vi posso assicurare che certe morti sono una liberazione.

*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*

El día que me mataron, vinieron a buscarme con una maravillosa limusina cabrio, azul metalizado.
Mi madre abrió el maletero para enseñar mi cadaver a los que pasaban.
Cuando la gente se asomó para mirar, yo ya había vuelto a nacer. Pequeña y sonriente, agitando un juguete de tres campanillitas doradas.

Os puedo asegurar que algunas muertes son una liberación.
Sbranerete le mie fibre
sature di nero odio
Rigurgitanti aliti di morte

mercoledì 16 novembre 2005



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nelle sere autunnali, adoro le cene insieme, e poi sdraiati sul letto a vedere i cartoni animati abbracciati.
Io coccolina fredda. Tu stufetta calda.
A volte facendo passi piccoli sulla mano di Dio, si percorrono distanze enormi.
Te quiero Amo Aku.

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en las noches otoñales, adoro las cenas juntos, y luego tumbarnos en la cama a ver los dibujos, abrazados.
Yo mimosita fría. Tu estufita caliente.
A veces haciendo pasitos pequeños en la mano de Dios se recorren distancias enormes.
Te quiero Amo Aku.

Ci rincontreremo ancora

Rèquiem aetèrnam dona eis, Domine,
et lux perpètua lùceat eis.
Requiéscant in pace.
Amen

lunedì 14 novembre 2005

saluto al patato

domenica 13 novembre 2005

The Lifeguard's Birthday

Le preparé un regalo de cumpleaños precioso.
Le metí en una caja lo que sigue: una postal (en la foto había una mujer buceando, con unas aletas que parecían la cola de una sirena) en la que escribí: "LA LUZ Y EL SONIDO: esas fueron las primeras cristalizaciones de la Nada. A continuación se formaron los cinco elementos. Feliz cumpleaños Socorrista, Dez."
Entonces en la caja pudo encontrar: una bombilla (la luz) y un carrillon que sonaba "O sole mio" (el sonido).
Además habían: una cajita transparente llena de tierra, un bote transparente con agua, un fósforo, y para el aire le soplé en la cara.
Me dice: falta uno!
Le pregunto: cual?
Me contesta: no sé.
Yo le digo: entonces porque dices que falta uno?
Me dice: porque los elemento son cinco!
Le pregunto: cuales son?
Me dice: agua, fuego, tierra, aire, y...
Y? -pregunto yo.
Me dice: no sé.
Le pregunto: no viste la pelicula "El quinto elemento?"
Me dice: si.
Y cual era el quinto elemento?
No me acuerdo.
Le contesto: si no sabes cual es el que te falta, como vas a buscarlo? Y añado: Además no lo vas a encontrar en esa caja.
Me pregunta: y donde está?
Contesto: no lo sé. Yo tampoco le he encontrado aún.
Me pregunta: a lo mejor es de esas cosas que aunque no buscandolas, vienen solas.
Contesto: Venir vendrá, y vendrá disfrazado. Si no sabes transformarle y cambiarle el disfraz, pasará a través de ti, desordenará y destrozará tu interior más que ántes de conocerle. Si sabes transformarle, ordenará el caos que hay en ti y te llevará hacia Dios.
Me dice: eso tiene un nombre?
Le contesto: le llaman Lucífero, y el es el único que pueda generar el estímulo. Tu tienes que saber guiarlo hacía el Paraíso o hacía el Infierno.
Me dice: que historias más bonitas cuentas...


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Gli preparai un regalo di compleanno favoloso.
Gli misi in una scatola quanto segue: una cartolina (nella foto appariva una donna facendo submarinismo, con delle pinne che ricordavano la coda di una sirena) nella quale scrissi: "LA LUCE ED IL SUONO: furono le prime cristallizazioni del Niente. Successivamente presero forma i cinque elementi. Buon Compleanno Bagnino, Dez."
Allora nella scatola poté trovare: una lampadina (la luce) ed un carrillon che suonava"O sole mio" (il Suono).
In piú c'erano: una scatolina trasparente piena di terra, una bottiglietta trasparente con dell'acqua, un fiammifero, e per l'aria gli soffiai in faccia.
Esclama: ne manca uno!
Domando: quale?
Mi risponde: non so.
Gli dico: Allora perché dici che ne manca uno?
Mi dice: perché gli elementi son cinque!
Gli chiedo: quali sono?
Mi dice: acqua, fuoco, terra, aria e...
E? - domando io.
Mi dice: non so.
Domando: non l'hai visto il film "Il quinto elemento?"
Mi dice: si.
E qual era il quinto elemento?
Non mi ricordo.
Affermo: se non sai qual é quello che ti manca, come puoi andarne in cerca? Ed aggiungo: Tra l'atro non lo troverai dentro quella scatola.
Mi chiede: e dove si trova?
Rispondo: non lo so. Io nemmeno l'ho ancora trovato.
Mi chiede: magari é una di quelle cose che anche se non le cerchi vengono da sole.
Rispondo: Venire verrá, e verrá mascherato. Se non saprai trasformarlo e cambiargli la maschera, ti attraverserá, scompigliando e distruggendo il tuo interiore piú di prima di conoscerlo. Se saprai elevarlo, dará ordine al caos che c'é in te e ti porterá fino a Dio.
Mi dice: questa cosa ha un nome?
Rispondo: lo chiamano Lucífero, ed é l'unico che possa generare lo stimolo. Tu devi saperlo guidare fino al Paradiso o fino all' Infierno.
Mi dice: che belle storie che racconti...

giovedì 10 novembre 2005

Presenza confusa

La presenza umana mi metteva in soggezione nelle ore anti-sociali. Quando le ore del controllo della situazione, l'imposizione della sicurezza, i bei vestiti venivano abbandonate per dar spazio al tempo guadagnato, raggiungevo l'acqua e l'acqua veniva a me.
Ammorbidiva la sabbia per invitarmi al gioco di un pomeriggio d' autunno inoltrato, per rivelarmi il trucco che lei sceglie, quando decide di cambiare per miti stagioni l'inverno.
Il ragazzo correva distratto , come chi appartiene a due mondi. Un corpo bronzeo da verdura in procedimento di maturazione, uno sguardo docile da giocherellone.
Il cielo era celeste e giallo, ofuscato dalla polvere aerea. Erano sempre tre i giorni di attesa da quell'avviso atmosferico per ristabilire il sereno.
Stranamente l'acqua era piú calda dell'aria, che soffiata dal vento non poteva godere del risplendore térmico del sole.
I colori, ingannavano in quei giorni, piú di qualsiasi altro fattore

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Presencia confusa
La presencia humana no me dejaba a gusto en las horas anti-sociales. Cuando el tiempo del control de las situaciones, la imposición de la seguridad, la ropa bonita, se abandonaban para dejar espacio al tiempo ganado, yo hallaba el agua y el agua venía hacía mi.
Ablandaba la arena para invitarme a un juego de una tarde de otoño, para revelarme el truco que ella elíge, cuando decide truequear por mites estaciones el invierno.
El chico corría distraido, como quien pertenece a dos mundos.
Un cuerpo bronceo de verdura en proceso de maturación, una mirada dócil de juguetón.
El cielo era celeste y amarillo, ofuscado por el polvo aereo. Siempre eran tres los dias de espera desde ese aviso atmosférico para reestablecer el sereno.
Extrañamente el agua era más calida que el aire, que soplada por el viento, no podía gozar del resplandor térmico del sol.
Los colores, engañaban en esos días, más que cualquier otro factor.

martedì 8 novembre 2005

Ti regalo un cuarzo

Quando arrivasti tu, l'acqua era color d'inverno. Piena di schiuma e di bolle del freddo. Le onde si ergevano sull'orgoglio marino, si arrotolavano ripiegandosi su sé stesse e senza timore si rompevano per rimescolarsi col resto delle sorelle anch'esse succubi dell'attrazione lunare imperiosa.
Ciclicamente cambiavano il loro impeto per riassorbirsi e riproporsi ignare anch'esse della dipendenza universale.
Impavido un gabbiano scese al mare per pescare. Balzava con energia da esperto da una roccia all'altra.
Gli abitanti del mare unirono sontuosi le loro voci per distrarre il coraggioso e paziente pescatore. Perché il mare protegge i suoi abitanti dalle creature del cielo e della terra, nelle sue correnti si cullano i branchiuti e i mammiferi d'onore, i minerali ed i molluschi e tutti gli esseri evoluti ed involuti che nell'acqua trovano la vita.
Le nuvole giocavano col colore del sole pitturando e corregendo a gusto i toni invernali, adattandoli alla temperatura.
Una ed altra onda ancora. Da poter giá spazientire o acquietare l'anima. A loro scelta.
Io bruciavo di freddo acquifero e godevo a vista di un medio al quale ero appartenuta in alcuna vita anteriore.

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Te regalo un cuarzo
Cuando tu llegaste, el agua era del color del invierno. Llena de espuma y de burbujas de frío. Las olas se erigían en el orgullo marino, se enrollaban, doblándose sobre ellas mismas, y sin temor, se rompían para volver a mezclarse con el resto de sus hermanas, ellas también sucubes de la imperiosa atracción lunar.
Cíclicamente cambiaban sus ímpetus para reabsorberse y resurgir ignaras ellas también de la dependencia universal. Impávida una gaviota descendió al mar para pescar. Brincaba con la energía de un experto de roca en roca.
Los habitantes del mar unieron suntuosos sus voces para distraer al valeroso y paciente pescador.
Porque el mar protege a sus habitantes de las criaturas del cielo y de la tierra, en sus corrientes se acunan los branquíferos y los mamíferos de honor, los minerales y los moluscos, y todos los seres evolucionados e involucionados que en el agua encuentran vida.
Las nubes jugaban con el color del sol, pintando y corrigiendo a su capricho los tonos invernales, adaptándolos a la temperatura. Una y otra ola más. Para poder inquietar o calmar al alma. A su elección.
Yo me quemaba de frío acuífero y gozaba visualmente de un medio al que había pertenecido en alguna vida anterior.


(gracias a Marquito por las correcciones..)


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lunedì 7 novembre 2005

sesi unnu casinu

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domenica 6 novembre 2005

Sueño y no entiendo

estaba en un lugar conocido, creo que es donde viven mis padres, y donde me crié entre los 13 y 20 años (en mi infancia he cambiado 3 veces de casa/pueblo/amistades..).
Allí tengo a un amigo desde entonces. En el sueño el me prestaba a su moto para que yo pudiera ir a la escuela o al trabajo (ahora no recuerdo bien). Pués resulta que en el camino se me pincha una rueda, justo en frente de un mecanico. El garaje del mecanico era muy raro, porque era dentro de una casa y de alguna forma el no me dejaba entrar (como si yo no pudiera ver el taller). Cuando le digo que se me había pinchado la rueda, el mecanico dijo que el no podía cambiarmela porque no tenía tiempo, y así me eché a llorar, un poco porque yo no sabía cambiarla, ni donde conseguir una, no podía seguir con mi camino, y además la moto era prestada. El viejo mecanico era un poco gruñón, pero me cogió la moto mientras yo lloraba y me cambió la rueda.
Yo me sentía muy mal porque no tenía dinero para pagarle. Pero el no me pidió dinero. Me entregó la moto, volvió a entrar en su taller y cerró la puerta.
No lo recuerdo muy bien, pero creo que mientras yo estaba fuera, desesperada, sin saber que hacer (ántes de que el mecánico decidiese arreglarme la moto) mi amigo (el que me la prestó) y creo otros dos (o uno, no recuerdo bien) más estubieron allí a mi lado para confortarme, y de alguna forma pidieron por mi al mecanico que me ayudase. En el sueño nadie comunicaba con las palabras. Nos entendiamos pero no hablabamos.

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sabato 5 novembre 2005

Absur-ditties

Des: Hola Corazón, una pregunta absurda: podemos salir con las tablas esta noche? Hay luna llena (ya lo sé que estoy loca, si no quieres no pasa nada)

Yer: Tia estás loca. Si se puede, pero tengo todas las tablas rotas y además de noche hay animales grandes en el oceano. Un besote, y no fumes más por la mañana jajaja.

Des: Animales grandes? O sea que nisiquiera debería nadar esta noche? Que animales? Me pueden comer? tenía ilusión. Y llevo 5 días sin fumar, kariño! Trabajas hoy?

Yer: Si trabajo, y en el mar hay mantas gigantes y angelotes (especies de tiburones) y mucho más, pero si te hace ilusión yo te veo desde fuera y tu te metes. Un bacio.

Des: uf, las mantas abrigan, y los angelotes protegen, no? si no, no se llamarían así. Sigo limpiando y a lo mejor te visito luego. El beso me lo quedo.

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Des: Ciao Cuore, una domanda assurda: possiamo uscire con le tavole stanotte? C'é la luna piena (lo so che sono matta, se non ti va non ti preoccupare)

Yer: Tu sei pazza. Sí, si puó, peró ho tutte le tavole rotte e tra l'altro di notte ci sono animali grandi nell'oceano. Un bacione, e non fumare piú di mattina jajaja.

Des: Animali grandi? Vuoi dire che non posso nemmeno andare a nuotare stanotte? Che animali? Mi possono mangiare? avevo cosí voglia. E sono 5 giorni che non fumo, tesoro! Lavori oggi?

Yer: Si lavoro, e nel mare di notte ci sono mante giganti e angelotti (specie di squali) e molti altri, peró se vuoi io vengo con te e ti guardo da fuori mentre tu entri. Un bacio.

Des: uf, le mante coprono, e gli angelotti proteggono, no? se no non si chiamerebbero cosí. Continuo a pulire e magari piú tardi vengo a trovarti. Il bacio me lo tengo.
Adoro tutto questo sole, questa mare con la sua forza instancabile che insegna. Ho finito di correre, e tutto dorme ancora. Persino il vulcano. Fra poco mi butto in acqua. in lovez

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giovedì 3 novembre 2005

Onda su onda

Il bagnino dice: per salvarti mi butterei ovunque! ma nel Bravo oggi non c'é badiera rossa , ce n'é una nera con un teschio parlante che dice: SE ENTRI OGGI MUORI

El socorrista dice: para salvarte me tiraria en donde sea! Pero en el Bravo hoy no hay bandera roja, si no una negra con una calavera parlanchina que dice: SI ENTRAS HOY TE MUERES


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Lo sposo polenta

questa sera sapevi di mondo.
mi piace perchè vuol dire che sei reale.

Pensiero stupendo



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mercoledì 2 novembre 2005

La meilleure de toutes

ITA: e non eravamo nemmeno a metá serata...jajaja
ESP: y todavía no estabamos ni a mitad de la velada...jajaja

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Z&Y "Rallados"

martedì 1 novembre 2005

Lo piú belli dil mondi

...la serata é iniziata bene .. poi si é lasciata un pó andare per il tasso sanguineo nell'alcohl, ma fortunatamente si é ripresa con tante coccole prima di andare a nanna

-Desdemona e l'amico Fritz-

Le mille e due notti


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