martedì 29 novembre 2005

Mi disse un giorno un'alma compagna:
Stai attenta a Lucifero. Lui t'inganna anche nella forma.
Voglio amarlo - risposi. - Non c'é altra via.
Non sei ancora pronta, lui é tutto di fuoco, finirai con scottarti!
Rimarró sette notti sotto l'acqua per rimarginare le bruciature, non preoccuparti per me, saró forte.
Mi guardó fiduciosa, ma sicura del fracasso. Non posso fermarti, anch'io tempo fa ero come te.
Le sorrisi. Me ne andai.
Lucifero venne di notte e bussó alla porta. Bello, gentile, e cavalleresco. Angelico come sua natura.
Aprii la porta, e mi accorsi che non era solo. Quando volli chiuderla, dovetti aspettare ch'entrasse una lunghissima coda diabolica, che appesantiva i suoi modi.
Vuoi giocare? - chiesi.
No, mi rispose. Sono venuto per salutarti. Me ne vado.
Bene, risposi. Allora lasciati abbracciare.
Si avvicinó e la sua densitá era differente alla mia. Il suo profumo di zolfo mi ubriacava, impedendomi il respiro. Il suo corpo era rosso, unto e forte. Quasi nudo.
Allora hai deciso, Desdemona? Vieni con me o resti?
Le gote mi scottavano, mi accarezzava tutto il corpo, e mi riempiva di baci.
Resto qui, Amore.
Sei sicura? - mi richiese, continuando ad abbracciarmi, e baciarmi, ora con piú passione.
Sono sicura - risposi.
Si giró, e senza volerlo mi diede un colpo con la coda all'altezza del petto.
Scusami, Amata, l'ho fatto senza volerlo.
Sei perdonato, Angelo mio, non ti preoccupare.
Aprii la porta e se ne andó.

Una strana sensazione abita la casa un giorno dopo dalla sua partenza. Sembra che mai se ne sia andato. I suoi baci, le sue carezze, l'odore di zolfo. Tutto é rimasto qui. Nel petto la ferita si é gonfiata. Ci spalmo olio di oliva e menta. Ma anche questa é una strana sensazione.
Nel gioco delle apparenze lui é sempre il vincitore. Tutto di lui é rimasto qui, e l'Amore mio se l'é portato via.
Ti ameró per sempre, Angelo mio preferito.



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