giovedì 25 marzo 2010

La piú bella, di guido Gozzano

I.
Ma bella più di tutte l’Isola Non-Trovata:
quella che il Re di Spagna s’ebbe da suo cugino
il Re di Portogallo con firma sugellata
e bulla del Pontefice in gotico latino.

L’Infante fece vela pel regno favoloso,
vide le fortunate: Iunonia, Gorgo, Hera
e il Mare di Sargasso e il Mare Tenebroso
quell’isola cercando… Ma l’isola non c’era.

Invano le galee panciute a vele tonde,
le caravelle invano armarono la prora:
con pace del Pontefice l’isola si nasconde,
e Portogallo e Spagna la cercano tuttora.

II.
L’isola esiste. Appare talora di lontano
tra Teneriffe e Palma, soffusa di mistero:
“…l’Isola Non-Trovata!” Il buon Canarïano
dal Picco alto di Teyde l’addita al forestiero.

La segnano le carte antiche dei corsari.
…Hifola da – trovarfi? …Hifola pellegrina?…
È l’isola fatata che scivola sui mari;
talora i naviganti la vedono vicina…

Radono con le prore quella beata riva:
tra fiori mai veduti svettano palme somme,
odora la divina foresta spessa e viva,
lacrima il cardamomo, trasudano le gomme…

S’annuncia col profumo, come una cortigiana,
l’Isola Non-Trovata… Ma, se il pilota avanza,
rapida si dilegua come parvenza vana,
si tinge dell’azzurro color di lontananza…

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mercoledì 24 marzo 2010

Inno a Iside, di Apuleio


Tu, invero, santa e sempre pronta
a venire in soccorso di tutti gli uomini,
sempre generosa nei confronti dei mortali,
ai miseri in disgrazia accordi l’amore dolce della madre.

Neanche un giorno o una notte e neanche un solo momento,
per quanto breve possa essere,
passa privo della tua benedizione,
senza che tu protegga gli uomini in terra e mare
e offra la tua destra che offre soccorso,
allontanate le tempeste dell’esistenza,
grazie alla quale sciogli anche i lacci
inestricabilmente aggrovigliati di ogni destino,
calmi le tempeste della fortuna e arresti i crudeli corsi degli Astri.

Gli Dei superstiti ti venerano,
gli inferi ti onorano,
tu fai ruotare la sfera del cielo,
illumini il sole,
governi il mondo e calchi il Tartaro.

Grazie a te le stelle diventano propizie,
grazie a te tornano le stagioni,
gli Dei si rallegrano e gli elementi sono tuoi schiavi.
Ad un tuo cenno soffiano i venti, le nubi danno nutrimento,
i semi germogliano, i germogli crescono.

Gli uccelli che attraversano il cielo,
le fiere che si aggirano suoi monti,
i serpenti che si nascondono sul terreno,
i mostri che nuotano nel mare temono la tua maestà.

Ma le mie capacità sono troppo deboli
per far riecheggiare le tue lodi,
né sono così ricco da poterti offrire dei sacrifici,
né ho una così grande fecondia da poter dire
quelle cose che provo per la tua maestà,
né sarebbero sufficienti mille bocche ed altrettante lingue,
né una concatenazione senza fine di un sermone instancabile.
Pertanto cercherò di fare soltanto quello che invero può fare
uno che è devoto ma per il resto è povero:
contemplerò le tue sembianze divine e il tuo santissimo nume
riposti nei più segreti recessi del mio cuore custodendoli in eterno”.

Apuleio, Metamorphoses, XI, 25

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Inno a Iside - Tempio di Philea


Inno I

Lode a te Iside-Hathor,
Madre di Dio, Signora del Cielo,
Padrona di Abaton, Regina degli Dei.

Tu sei la divina madre di Horus,
Il Possente Toro, protettore di suo padre,
Che fa cadere i ribelli.

Lode a te Iside-Hathor,
Madre di Dio, Signora del Cielo,
Padrona di Abaton, Regina degli Dei.

Tu sei la divina madre di Horus,
Min-Horus, l'eroe che abbatte il suo nemico,
E compie un massacro in ciò.

Lode a te Iside-Hathor,
Madre di Dio, Signora del Cielo,
Padrona di Abaton, Regina degli Dei.

Tu sei la divina madre di Horus,
Khonsu-il-potente, il figlio reale del Signore dell'Eternità,
Signore della Nubia, sovrano delle terre straniere.

Lode a te Iside-Hathor,
Madre di Dio, Signora del Cielo,
Padrona di Abaton, Regina degli Dei.

Tu sei la divina madre di Horus,
Il Possente Toro, che ha costruito i templi dell'Enneade,
E da forma ad ogni immagine divina.

Lode a te Iside-Hathor,
Madre di Dio, Signora del Cielo,
Padrona di Abaton, Regina degli Dei.

Tu sei la divina madre di Horus,
Il Possente Toro che protegge l'Egitto,
Signore del Nome*, sempre.

Lode a te Iside-Hathor,
Madre di Dio, Signora del Cielo,
Padrona di Abaton, Regina degli Dei.


Inno II

Lode a te, Iside, la Grande,
Madre di Dio, Signora del Cielo,
Padrona e Regina degli Dei.

Tu sei la Prima Sposa di Onnophris,
La custode suprema dei Dorati nei templi,
La figlia maggiore, la prima (nata) da Geb.

Lode a te, Iside, la Grande,
Madre di Dio, Signora del Cielo,
Padrona e Regina degli Dei.

Tu sei la Prima Sposa di Onnophris,
Il Toro, il Leone che rovescia tutti i suoi nemici,
Il Signore e sovrano dell'Eternità.

Lode a te, Iside, la Grande,
Madre di Dio, Signora del Cielo,
Padrona e Regina degli Dei.

Tu sei la Prima Eletta di Onnophris,
La giovane perfetta che compie massacri tra i ribelli
delle Due Terre.

Lode a te, Iside, la Grande,
Madre di Dio, Signora del Cielo,
Padrona e Regina degli Dei.

Tu sei la Prima Sposa di Onnophris,
Colei che protegge suo fratello e veglia sullo stanco-di-cuore.

Lode a te, Iside, la Grande,
Madre di Dio, Signora del Cielo,
Padrona e Regina degli Dei.

Tu sei la Prima Sposa di Onnophris,
L'Eterno che ringiovanisce se stesso, che si elevò sull'Eternità:
Tu sei con lui a Biggeh.

Lode a te, Iside, la Grande,
Madre di Dio, Signora del Cielo,
Padrona e Regina degli Dei.

Inno III

O Iside, la Grande, Madre di Dio, Signora di Philae,
Moglie di Dio, Adoratrice di Dio, e Mano di Dio,
Madre di Dio e Grande Sposa Reale,
Adornamento e Signora degli Ornamenti del palazzo.

Signora e desiderio dei Campi Verdi,
Fanciulla che riempie il palazzo con la sua bellezza,
Fragranza del palazzo, padrona della gioia,
Che completa il suo corso nel Luogo Divino.

Nube di pioggia che rende verdi i campi quando discende,
Fanciulla, dolce d'amore, Signora dell'Alto e del Basso Egitto,
Che dispensa ordini nella divina Enneade,
In accordo a tali comandi si governa.

Principessa, grande nella lode, signora di fascino,
il cui viso apprezza il gocciolio della mirra fresca.


Inno IV

Iside, datrice di vita, che risiede nel Tumolo Sacro, Satis, Signora di Biggeh:
Lei è quella che defluisce l'Innondazione
Che fa vivere tutte le genti e crescere verdi pianti,
Che fa offerte divine per gli dei,
E invocazioni-offerte per i Trasfigurati.

Perché lei è la Signora di Cielo,
Il suo uomo è il Signore degli Inferi,
Suo figlio è Signore della Terra,
Il suo uomo è l'acqua pura, ringiovanendo se stesso a Biggeh nel suo tempo.

(Invero), Lei è la Signora di Cielo, Terra, e degli Inferi,
Avendo portato loro all'esistenza attraverso ciò che il suo cuore concepì e
le sue mani crearono,
Lei è il "Bai" che è in ogni città,
Vegliando su suo figlio Horus e su suo fratello Osiride.


Inno V

Il re dell'Alto e Basso Egitto, Usikare-meramun, adora sua madre Iside, la Signora del Cielo:

Possa ella venire alla sua casa per unirsi alla sua Immagine,
La sua luminosità inondare i volti,
Come (la luminosità di) Ra quando si mostra al mattino.

L'Horus femmina, amata dal Grande Horus,
Madre di Horus, creata da Atum,
Grande Sposa Reale, unito con Ra,
Che protegge suo fratello Osiride.

Che prende possesso delle Due Terre,
Sovrana di dei e dee;
Che attacca i potenti,
Più possente dei possenti, più forte dei forti;
Che sbaraglia milioni tagliando (loro) la testa,
Grande nel Massacro contro il suo Nemico.

Signora della fiamma che assalta i ribelli,
Che uccide Apophis in un istante,
Uraeus di Ra, la Spirale sulla sua testa,
Che da ordini nella barca del Re dell'Alto e Basso Egitto.

O Iside, la Grande, Madre di Dio, Signora di Philae,
Madre di Horus, figlia di Ra, amata molto dal suo cuore,
Signora dei suoi aspetti nella Tenda Sacra,
Adorata nei (suo) santuari:

Rendi duraturi gli anni del Figlio di Ra, Signore delle Corone, Tolomeo,
Stabile come il Falcone su Serekh,
Possa egli gloriosamente apparire come Re dell'Alto e Basso Egitto sul trono di Horus,
Eternamente, come Ra.


Inno VI

Il re dell'Alto e Basso Egitto, Usikare-meramun, adora sua madre Iside,la Signora -Wosret:

Vieni al Palazzo, tu che fai vivere dei e uomini,
(Tu) a cui Ka Heh di inchina,
Che Ra ha innalzato sulla sua testa,
Che brilla come un diadeda sulla sua fronte.

Tu sei colei che solleva e disperde le tenebre,
Scintillante qunado attraversa l'oceano primordiale,
La Brillante nelle (celesti) acque
Viaggiando nella barca di Ra.

Horus dell'Est presenta a te la Grande the Great Oblazione,
Ed il Posto che è in Eliopolis è in festa;
Offerte sono tributate a Lei in Eliopolis nella Festa del sesto giorno,
Gloriose sono le grandi feste quando molte festività sono celebrate per Lei
Con ricche offerte a Biggeh.
Per sempre per il Suo Ka, eternamente.

Riposa nel grande, augusto Palazzo;
Vieni al Palazzo dell Feste nel tempo delle solenni offerte;
O Dorato, Ra, padrone delle Due Terre, non sarà mai lontano (da) te,
Così che il Nobile possa circumnavigare il regno dei morti in compagnia di suo fratello Osiride.

(O Iside), proteggi il figlio di Ra, Tolomeo, il Distinto,
La Sua Maestosità (è) Horus sul trono del Fanciullo,
Ora e per sempre.


Inno VII

Il re dell'Alto e Basso Egitto, Usikare-meramun, Figlio di Ra, Tolomeo,
E' giunto davanti a te, O Iside, la Grande, Madre di Dio, portandoti i sistri per pacificarti con essi.

Suono i sistri davanti al tuo bel volto,
Iside, Datrice di Vita, che risiedi nel Sacro Tumulo,
Occhio di Ra che non ha eguali in Cielo e in terra.

Grande d'amore, signora delle donne,
Che riempie Cielo e terra con la sua bellezza,
Divina madre di Kamutef,
Grande Sposa Reale di Onnophris.

Augusta, Grande Signora nella Sala del Principe,
Potente nella Magione della sacra pietra benben,
Che governa la barca divina.

Grande dea in Hikuptah,
Signora di Ta-ankh,
Padrona di Tebe e Signora di Isheru,
Grande nelle manifestazioni a Biggeh:
Grande Dea prima nell'Alto Egitto,
Signora del Basso Egitto,
Possa il tuo volto essere grazioso verso tuo figlio Horus, Tolomeo.

Salve, Signora, Figlia di Menhyt,
Signora di Buto, Signora di Pe, Padrona di Dep,
Con l'alta Corona Bianca a El-Kab,
Signora del Sacro Tumulo, Padrona di Philae,
A cui appartiene Imu, tu che sei esaltata a Sais,
Neith, Signora dell'inebriamento ne (la stagione de) le fresche acque dell'inondazione,
Giubilio a Pe, ringiovanimento a Dep:
Poteggi il Figlio di Ra, Tolomeo, per sempre.


Inno VIII

Il re dell'Alto e Basso Egitto, Usikare-meramun, adora sua madre:

Salute a te, Iside, Grande nei poteri magici,
La maggiore nel grambo di suo madre,Nut,
Potente nel Cielo davanti a Ra.

Adorazione per te nella barca notturna,
Giubilio per te nella barca diurna,
Tu che dai vita a tutti gli dei.

Il Figlio di Ra, Tolomeo, è giunto davanti a te, Signora della Vita,
In questo giorno in cui sei gloriosamente apparsa,
Per legare a te il Diadema Uraeus,
Per fissare a te il Possente,
Usirkare-meramun, tuo figlio Horus.

Possa il tuo Ka essere in pace, O Signora della Vita,
In questo giorno in cui sei gloriosamente apparse,
Tu che gli dei hanno propiziato dopo la (tua) ira.

O amata di Ra che sei nella sua barca,
Respingendo Apophis con l'efficacia della tua parola,
Guarda, Tolomeo è giunto davanti a te,
Che, purificato, possa adorare la tua bellezza.

I mali dell'anno passato che hanno aderito a lui sono stati mandati via,
I suoi mali di questo anno, sono stati scacciati,
La sua schiena è volta ad essi;
Egli ha presentato offerte propiziatorie per loro conto,
E la sua faccia è volta alla Signora:
Quanto sei di nuovo benvenuta.

Egli non ha fatto nulla di abominevole contro gli dei di questa città,
Egli non ha commesso alcun male;
Nulla sarà detto contro di lui dagli assessori e dagli scribi delle Due Terre,
Quelli che infliggono ferite come parte annuale,
Che guidano e tirano gli armenti al blocco sacrificale del dio.

Egli è protetto per quest'anno,
Dagli incantesimi ostili che (lo) accompagnano,
In pace, in pace, O Felice Anno Nuovo,
Egli soddisferà pienamente il tuo Ka con le offerte, (O Iside).
Il suo volto è (permeato) di vita.

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Discorso all'umanitá



Mi dispiace, ma io non voglio fare l'Imperatore, non è il mio mestiere, non voglio governare né conquistare nessuno, vorrei aiutare tutti se possibile, ebrei, ariani, uomini neri e bianchi, tutti noi esseri umani dovremmo aiutarci sempre, dovremmo godere soltanto della felicità del prossimo, non odiarci e disprezzarci l'un l'altro. In questo mondo c'è posto per tutti, la natura è ricca, è sufficiente per tutti noi, la vita può essere felice e magnifica, ma noi lo abbiamo dimenticato. L'avidità ha avvelenato i nostri cuori, ha precipitato il mondo nell'odio, ci ha condotti a passo d'oca fra le cose più abbiette, abbiamo i mezzi per spaziare, ma ci siamo chiusi in noi stessi. La macchina dell'abbondanza ci ha dato povertà, la scienza ci ha trasformato in cinici, l'avidità ci ha resi duri e cattivi, pensiamo troppo e sentiamo poco. Più che macchinari ci serve umanità, più che abilità ci serve bontà e gentilezza, senza queste qualità la vita è violenza e tutto è perduto. L'aviazione e la radio hanno riavvicinato le genti, la natura stessa di queste invenzioni reclama la bontà nell'uomo, reclama la fratellanza universale, l'unione dell'umanità. Perfino ora la mia voce raggiunge milioni di persone nel mondo, milioni di uomini, donne e bambini disperati, vittime di un sistema che impone agli uomini di torturare e imprigionare gente innocente. A coloro che mi odono, io dico, non disperate! L'avidità che ci comanda è solamente un male passeggero, l'amarezza di uomini che temono le vie del progresso umano. L'odio degli uomini scompare insieme ai dittatori e il potere che hanno tolto al popolo ritornerà al popolo e qualsiasi mezzo usino la libertà non può essere soppressa. Soldati! Non cedete a dei bruti, uomini che vi disprezzano e vi sfruttano, che vi dicono come vivere, cosa fare, cosa dire, cosa pensare, che vi irreggimentano, vi condizionano, vi trattano come bestie. Non vi consegnate a questa gente senza un'anima, uomini macchina, con macchine al posto del cervello e del cuore. Voi non siete macchine, voi non siete bestie, siete uomini!

Voi avete l'amore dell'umanità nel cuore, voi non odiate, coloro che odiano sono quelli che non hanno l'amore altrui. Soldati! Non difendete la schiavitù, ma la libertà! Ricordate nel Vangelo di S. Luca è scritto – "Il Regno di Dio è nel cuore dell'uomo" – non di un solo uomo o di un gruppo di uomini, ma di tutti gli uomini. Voi, voi il popolo avete la forza di creare le macchine, la forza di creare la felicità, voi il popolo avete la forza di fare che la vita sia bella e libera, di fare di questa vita una splendida avventura. Quindi in nome della democrazia usiamo questa forza, uniamoci tutti! Combattiamo per un mondo nuovo che sia migliore, che dia a tutti gli uomini lavoro, ai giovani un futuro, ai vecchi la sicurezza. Promettendovi queste cose dei bruti sono andati al potere, mentivano! Non hanno mantenuto quelle promesse e mai lo faranno! I dittatori forse sono liberi perché rendono schiavi il popolo. Allora combattiamo per mantenere quelle promesse, combattiamo per liberare il mondo, eliminando confini e barriere, eliminando l'avidità, l'odio e l'intolleranza. Combattiamo per un mondo ragionevole, un mondo in cui la scienza e il progresso diano a tutti gli uomini il benessere. Soldati, nel nome della democrazia siate tutti uniti!

Hannah puoi sentirmi? Dovunque tu sia abbi fiducia. Guarda in alto Hannah le nuvole si diradano, comincia a splendere il sole. Prima o poi usciremo dall'oscurità verso la luce e vivremo in un mondo nuovo, un mondo più buono in cui gli uomini si solleveranno al di sopra della loro avidità, del loro odio, della loro brutalità. Guarda in alto Hannah l'animo umano troverà le sue ali e finalmente comincerà a volare, a volare sull'arcobaleno verso la luce della speranza, verso il futuro. Il glorioso futuro che appartiene a te, a me, a tutti noi. Guarda in alto Hannah, lassù.

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martedì 23 marzo 2010

Il Sutra del Cuore della Saggezza Suprema



Il bodhisattva Avalokitesvara praticava la profonda Prajnaparamita [la saggezza suprema].
In quel momento egli percepì che tutti e cinque gli skandha sono vuoti
e fu liberato da tutta l'angoscia e la sofferenza.
Oh Shariputra, la forma non è altro che vuoto, il vuoto non è altro che forma;
ciò che è forma è vuoto, ciò che è vuoto è forma (il primo skandha);
ed è lo stesso per sensazione, percezione, formazione karmica e coscienza (gli altri quattro skandha).
Shariputra, tutte le cose sono vuote apparizioni.
Esse non sono nate, non sono distrutte, non macchiate, non pure;
non aumentano né decrescono.
Perciò, nella vacuità non c'è forma, né sensazione, né percezione, né formazione karmica, né coscienza;
né occhi, orecchie, naso, lingua, corpo, mente;
né forma, suono, odore, gusto, tatto, oggetti;
né c'è un regno del vedere,
e così via finché giungiamo a nessun regno della coscienza;
non vi è conoscenza, ignoranza,
né fine della conoscenza, né fine dell'ignoranza,
e così via finché giungiamo a non ci sono vecchiaia e morte;
né estinzione di vecchiaia e morte;
non c'è sofferenza, karma, estinzione, Via;
né saggezza, né realizzazione.
Dal momento che non si ha nulla da conseguire, si è un bodhisattva.
Poiché ci si è interamente affidati alla Prajnaparamita,
la mente è priva d'ostacoli;
dal momento che la mente è priva d'ostacoli,
non si conosce paura, si è ben oltre tutto il pensiero illusorio,
e si raggiunge il Nirvana definitivo.
Poiché tutti i Buddha
del passato, del presente e del futuro
si sono interamente affidati alla Prajnaparamita
essi conseguono la suprema illuminazione.
Perciò sappi che la Prajnaparamita è il grande mantra,
il mantra più alto,
il supremo incomparabile mantra,
capace di placare tutta la sofferenza.
Questo è vero.
Non è falso.
Perciò io esclamo il mantra della Prajnaparamita,
esso dice:
Gate, gate, paragate, parasamgate, bodhi, svaha!
(andato, andato, andato all'altra sponda, completamente sull'altra sponda, benvenuto risveglio!).

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mercoledì 17 marzo 2010

You choke my days, I'll choke yours! All right... It's more than rain...

Eh this is about all the bad days in the world. I used to have some really bad days. And I kept them in a little box. And one day I threw them out into the yard. Oh, it's just a couple of innocent bad days. Well, we had a big rain... I don't know what it was growing in, but I think we used to put egg shells out there and coffeegrounds too. Don't plant your bad days! They grow into weeks, the weeks grow into months, and before you know it you got yourself a bad year. Take it from me: CHOKE those little bad days! CHOKE 'em down to nothing! There are your days, CHOKE 'em! You choke my days, I'll choke yours! All right... It's more than rain...

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mercoledì 10 marzo 2010

Intrappolarsi


In oriente, catturano le scimmie con un semplice artifizio.
Si servono di un cesto con una piccola fessura e poi ci mettono dentro un frutto.
Poi, legano il cesto ad un palo. La scimmia arriva, mette la zampa dentro il cesto e afferra il frutto. Chiudendo la mano e stringendo saldamente il suo premio,
la mano diventa troppo grossa per uscire dalla fessura.
Allora gli uomini arrivano e la catturano.
Resta intrappolata dalle sue stesse credenze.
Non c'è nient'altro che la trattiene.
Potrebbe andare via facilmente se lasciasse andare il frutto.
Ma non mollerà la presa. Ciò che la intrappola è un pensiero, se lascio andare perderò qualcosa.
Questo stesso concetto intrappola anche noi. Sentiamo che se lasciamo andare cio' che abbiamo - il nostro sè limitato - perderemo qualcosa.
Così ci aggrappiamo saldamente alla nostra identità o ego, e restiamo intrappolati.
Se lasciamo la presa, e questo ci fa paura perchè non sappiamo cosa ci aspetta, saremo liberi.
(Lee Coit "Accettare")

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Ho bisogno di poesia

Io non ho bisogno di denaro.
Ho bisogno di sentimenti, di parole, di parole scelte sapientemente,
di fiori detti pensieri, di rose dette presenze, di sogni che abitino alberi,
di canzoni che facciano danzare le statue,
di stelle che mormorino all'orecchio degli amanti.
Ho bisogno di poesia,
questa magia che brucia la pesantezza delle parole,
che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.
(Alda Merini)

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Contieni il torrente dell'estasi

Contieni il torrente dell’estasi
quando scorre impetuoso
affinché non provochi
vergogna e rovina.

Ma perché temere la rovina
Sotto le rovine si trovano tesori reali
Chi è sprofondato in Dio
Vuole scomparire in Lui.

Mentre è spinto su e giù
Dalle onde del mare chiede:
è più piacevole il fondo
o la superficie?
E’ più affascinante la freccia
O lo scudo dell’Amato.

O amico se fai differenza
Tra gioia e dolore
Queste menzogne ti lacereranno il cuore.

Benché i tuoi desideri sembrino dolci
L’Amico ti vuole senza desideri
Dovrai spogliarti tutto
Se vuoi compiacere l’amato.

La vita dei devoti
Sta nella morte,
l’Amato non ti donerà l Suo cuore
se tu non gli dai il tuo.

Rumi

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venerdì 5 marzo 2010

mercoledì 3 marzo 2010

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martedì 2 marzo 2010

Love of my life - Queen

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mente zen

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How to cook your life

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Il Vangelo di Tommaso ( 51-60)


51 Gesù disse, "Beati coloro che sono soli e scelti, perché troveranno il regno. Poiché da lì venite, e lì ritornerete."
52 Gesù disse, "Se vi diranno 'Da dove venite?' dite loro, 'Veniamo dalla luce, dal luogo dove la luce è apparsa da sé, si è stabilita, ed è apparsa nella loro immagine.'
Se vi diranno, 'Siete voi?' dite, 'Siamo i suoi figli, e siamo i prescelti del Padre vivente.'
Se vi chiederanno, 'Qual è la prova che il Padre è in voi?' dite loro, 'È il movimento e la quiete.' "
53 I suoi discepoli gli dissero, "Quando riposeranno i morti, e quando verrà il nuovo mondo?"
Lui disse loro, "Quello che aspettate è venuto, ma non lo sapete."
54 I discepoli gli dissero, "è utile o no la circoncisione?"
Lui disse loro, "Se fosse utile, il loro padre genererebbe figli già circoncisi dalla loro madre. Invece, la vera circoncisione nello spirito è diventata vantaggiosa da ogni punto di vista."
55 Gesù disse, "Beato il povero, perché suo è il regno dei cieli."
56 Gesù disse, "Chi non odierà suo padre e sua madre non potrà essere mio discepolo, e chi non odierà fratelli e sorelle, e porterà la croce come faccio io, non sarà degno di me."
57 Gesù disse, "Chi è arrivato a conoscere il mondo ha scoperto una carcassa, e di chiunque ha scoperto una carcassa il mondo non è degno."
58 Gesù disse, Il regno del Padre è come un uomo che ha dei semi. Il suo nemico di notte gli ha piantato erbacce fra i semi. L'uomo non ha voluto che i braccianti gli strappassero le erbacce, ma ha detto loro, 'No, altrimenti per strappare le erbacce potreste finire per strappare anche il grano.' Poiché il giorno del raccolto le erbacce saranno molte, e saranno strappate e bruciate."
59 Gesù disse, "Beato l'uomo che si è impegnato e ha trovato la vita."
60 Gesù disse, "Guardate colui che vive finché vivete, altrimenti potreste morire e poi cercare di scorgere colui che vive, e non ne sareste capaci."

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La vera terapia consiste nell'approccio al divino;

più si raggiunge l'esperienza del divino, più si è liberati dalla maledizione della patologia.
Carl Gustav Jung

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A kiss to build a dream on

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lunedì 1 marzo 2010

dancing barefoot on your feet

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Leggenda del Re infelice

C'era un re che aveva
due castelli
uno d'argento uno d'oro
ma per lui non il cuore
di un amico
mai un amore ne' felicità

Banchieri, pizzicagnoli, notai
coi ventri obesi e le mani sudate
coi cuori a forma di salvadanai
noi che invochiam pietà fummo traviate
Navigammo su fragili vascelli
per affrontar del mondo la burrasca
ed avevamo gli occhi troppo belli:
che la pietà non vi rimanga in tasca
Giudici eletti, uomini di legge
noi che danziam nei vostri sogni ancora
siamo l'umano desolato gregge
di chi morì con il nodo alla gola
Quanti innocenti all'orrenda agonia
votaste decidendone la sorte
e quanto giusta pensate che sia
una sentenza che decreta morte

Un castello lo donò
e cento e cento amici trovò
l'altro poi
gli portò mille amori
ma non trovò la felicità

Uomini, cui pietà non convien sempre
mal accettando il destino comune,
andate, nelle sere di novembre,
a spiar delle stelle al fioco lume,
la morte e il vento, in mezzo ai camposanti,
muover le tombe e metterle vicine
come fossero tessere giganti
di un domino che non avrà mai fine
Uomini, poiché all'ultimo minuto
non vi assalga il rimorso ormai tardivo
per non aver pietà giammai avuto
e non diventi rantolo il respiro:
sappiate che la morte vi sorveglia,
gioir nei prati o fra i muri di calce,
come crescere il gran guarda il villano,
finché non sia maturo per la falce

Non cercare la felicità
in tutti quelli a cui tu
hai donato
per avere un compenso
ma solo in te
nel tuo cuore
se tu avrai donato
solo per pietà.

F. De André

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