domenica 12 marzo 2006

Riflessioni epistolari

Carissima H.,
é domenica, sono le 10 ore mattutine, e sono seduta su un sasso a due metri da dove rompono le onde, proprio qui sul bordo fra acqua e terra, dove gli abitanti, a qualunque specie (umana o animale) appartengano, imparano per obbligazione a rispettare le leggi di ambo i Regni. La sabbia é nera, dovuta all'origine vulcanica dell'isola, davanti a me solo il blu dell'oceano e del cielo ed il bianco della schiuma. Solo qui la mia mente si calma. Nel ciclo dell'acqua che si erge, diventa onda, cade e muore e ridiventa onda e si rialza, a volte violenta, dipendendo dalle correnti dettate dalla luna.
Vivo in un bananeto a cinque minuti dalla spiaggia, e fuggo le cittá. I centri commerciali, i negozi, i bar e le grandi piazze mi agitano e mi lasciano troppe impressioni difficili da calmare, con tutte queste pubblicitá all'agguato per regalarti desideri.
Desideri che sto imparando ad identificare come qualcosa che non mi appartiene, non mi definisce, non sono me.
Mia figlia e l'Oceano riempiono tutta la mia felicitá.
Se il realizzarsi, come lo descrivi tu, é fare della carriera professionale un culto, neanche io mi sono realizzata, né forse mai mi realizzeró. Ma se l'autorealizzazione consiste in qualche modo nel sentimento di felicitá legato all'amore, allora sono nel giusto cammino.
L'uomo della mia vita non é ancora apparso, ma ho imparato che esistono diversi tipi d'amore, e tutti derivano da una grande radice assoluta.
Credo che l'acqua del mare, quando si avvicina per bagnarti i piedi, sia una manifestazione d'amore. Sembra che il mare venga ad accarezzarti. Gli alberi quando ci regalano profumi coi loro fiori, e frutti per nutrirci, per quale altro motivo credi tu che lo facciano?
Solo una madre regala alimento ai propri figli, ed é per amore, cosí il mondo é la pancia che ci ha creati, e noi non ce ne rendiamo conto perché ci perdiamo fra desideri astratti che ci impongono dall'esterno.
La felicitá é un percorso individuale ed interno. E si coltiva per scelta. É tanto semplice come svegliarsi una mattina e decidere: da oggi sono felice, e cascasse il mondo che non cambio d'idea. L'amore é felicitá di per sé. Non ha bisogno di ragioni perché non risiede nella mente come la passione, bensí nel cuore.
Al cuore non servono le idee, il cuore ci da la possibilitá di essere felici senza la necessitá di mezzo punto a suo favore.
Io sono arrivata a queste conclusioni solo dopo aver provato lo sconforto disperato della materia. Questo desiderare di quantitá che non soddisfano le nostre ansie nemmeno giunti alla possessione. Il centro del desiderio si sposta e la nostra visione della felicitá con lui si allontana.
Sei diventata madre e cresci il tuo seme affinché diventi un grande frutto, e per lui hai sacrificato il tuo fiore: la generositá dell'amore! Per me sei una donna stupenda. Non saresti migliore persona se fossi manager di una multinazionale, peró sí saresti piú felice se imparassi ad amare consapevolmente ogni pezzettino di prato che calpesti al passare, o le molecole dell'aria che ti permettono di respirare.
Ti voglio bene,
sangue del tuo sangue, sorella anima,
tua Dez