Stranamente non c'era nessuno in acqua, ero io da sola in tutta la spiaggia, guardavo la palla del sole che s'immergeva dentro l'acqua e come per cortesia veniva a farmi compagnia.
E mentre io ero catturata dalla benevolenza infinita della natura, quel sole, cosí grande e splendido, faceva il bagno proprio con me.
Pian pianino spariva, e scendeva sempre di piú nella sua immersione tramontana.
Il cielo si fece rosa e azzurro, e una coperta di nuvole si posó nell'alto.
Non so perché qualcosa mi sconcentró: un altro visitante voleva fare il bagno con noi.
Mi girai per guardarlo ma non vedevo che la palla del sole
ovunque girassi la testa, solo il rotondo, giallo, del sole.
É cosí che succede quando vedi qualcosa di veramente grandioso e leggiadro che il suo riverbero ti impregna i sensi a tal punto che poi il resto delle impressioni rimangono impregnate da questa visione.
Giá niente é piú senza di essa.
Lei ti accompagna per il tempo.
Ma io guardavo quest'uomo, che entrava coi piedi nell'acqua
e si chinó per lavarsi la faccia, ed i suoi gesti mi sembravano un rituale familiare.
Era un corpo con al posto della testa: il sole.
Un uomo bellissimo, pensai.
Lo contemplavo dall'acqua che si stava facendo oscura, la linea dove finiva il mare e cominciavano le nuvole combaciava ormai. Era quel momento in cui la luce é un riverbero, ma il sole non era se non nei nostri ricordi, una di quelle magie, della natura in cui la logica perde i valori.
L'uomo con la testa di sole si gettó nell'acqua ed inizió a nuotare. Niente lo distraeva dal suo muoversi acquatico ed io riconobbi quei gesti di braccia prima una, poi un'altra, e la forza del loro alternarsi, lo muoveva velocemente.
La testa-sole era sott'acqua. Uscii per non raggiungerlo fino in fondo al mare.
Piansi e le lacrime si mischiarono con l'oceano: salate e purificate.
Quando uscii rimasi a seguirlo con gli occhi. Non era mica lui!
Il sole mi aveva accecata: era suo fratello, che da lontano rimase allibito all'accorgersi che non gli toglievo gli occhi di dosso.
Ci guardavamo da una distanza che ci faceva piccoli come fiammiferi, poi continuammo verso gli asciugamani e ci perdemmo di vista.
THE END