domenica 13 marzo 2005

Gay è no profit

Mi sveglio per la quarta volta in due giorni con un gran vuoto. Il vuoto lasciato dalla tua sigaretta accesa nella mia felpa che non volevo nemmeno darti. "No no, tanto non paghi niente, dammela!". Cretina. Sottona. Incapace. Make-up artist delle mie trombe di Falloppio. Per un attimo ho persino pensato di smettere di drogarmi. Sei una pubblicità progresso perfetta. Peccato che non ci guadagnerei nulla.
E così ti ho portata al cesso una ventina di volte, ovvero tutte le volte che nessuno più riusciva a reggerti ed hai infranto la poesia e la galanteria di cui mi sono vestita, costringendomi a guardare la tua elegante pisciata. Ed ho aspettato che tutto fosse a posto...
Ma poi sei collassata, per poco non t'ammazzavi. E t'hanno portata via con la

mia felpa, a mia insaputa. Ho ballato, ho bevuto. Ho ballato e bevuto veramente tanto, rubato ed offerto due drink al mio signore, stranito dalla tua presenza e pure dalla tua assenza ed ho cercato la mia cazzo di felpa quando sapevo avrei provato freddo. Il mio signore alcolizzato m'ha coperta del suo mantello più pesante, cosicchè io potessi uscire e cercare te e la mia felpa. Trovata. Sotto il tuo culo.
Nella macchina che guido per portare la truppa a mangiare. Mi dai 50 euro. Non te ne restituisco nemmeno un centesimo, tanto sei sotto, m'hai interrotta durante un orgasmo musicale all'andata e mi hai fatta passare per la porcona che ti chiude in bagno e poi......e poi una serie di altre cose che non mi va di dire, ma che servirebbero a giustificare il mio furto! Dovevo rubarti tutto, pure la cintura richmond, avrei dovuto rasarti i capelli e prenderti a sprangate in faccia, perchè adoro "virtù non luce in disadorno ammanto" e tu sei gnocca da far paura. Ma sei scema e mi hai bucato la felpa. Nemmeno ci credevo che fossi riuscita a non perderla, era troppo bello. Cazzo! La mia felpa da folletto! Sigillavo la mia magia nella sua cerniera alla mattina, in modo da rilasciarla lentamente durante il giorno a chi se la meritava. Ora è bucata e non mi serve più, anzi la odio. Bruciata come il tuo cervello.