'e surice, 'a paura & 'a criatura
mi accompagnasti all'aerodromo, e m' indicasti la via per imbarcarmi. facesti la fila con me, di fretta per non perdere il volo, e la signorina allo sportello mi disse: sono 11Euricon90centesimi.
mi diede la mia tesserina della travelclub, e ce ne andammo. dovevo andare a cambiare i punti al piano di sotto, ma a te non ti lasciavano entrare. il tuo sorriso e la tua calma non si sono mai scomposti. io ero agitata e non smettevo di perdere tutto per strada. mi guardasti e mi regalasti i tuoi sandali di cuoio. erano davvero belli: marroni scuro, quasi neri, e con le fibiette di ottone.
stavo per correre giú ma mi caddero 2 mollette dalla testa, quando guardai per terra, non riuscivo a distinguerle dalle macchie del pavimento, cosí dicesti: non preoccuparti, io le raccolgo! ti togliesti gli occhiali, ed iniziasti a raccoglierne una, poi un'altra, e un'altra, ed erano molte le mollette che stavano in terra, ed erano tutte rosa.
allora dissi: dev'essere passata una negra tutta riccia, che si é scrollata la testa e da tanti capelli non si sará nemmeno accorta di averle perse!
io continuavo triste, perché dovevamo lasciarci, ma tu ti attaccasti al vetro con tutta la faccia e gli occhiali, e gli occhi tuoi entrarono dentro alla finestra, mi guardasti e mi chiedesti: ti ricordi?
non mi ricordavo proprio un bel niente. lo stavi facendo per farmi ridere, ma io quelle risa non ci riuscivo a tirarle fuori.
ed ero stata tutta la notte a fare pipí in mezzo alla strada, con una spiona grassa che mi guardava dalla finestra, e poi era arrivata la comitiva di vecchi svedesi che mi aveva picchiata, ed io che non volevo difendermi.
ora mi ricordo: ieri sera, prima di addormentarmi, mentre pregavo, uscivano un sacco di demoni...
mi diede la mia tesserina della travelclub, e ce ne andammo. dovevo andare a cambiare i punti al piano di sotto, ma a te non ti lasciavano entrare. il tuo sorriso e la tua calma non si sono mai scomposti. io ero agitata e non smettevo di perdere tutto per strada. mi guardasti e mi regalasti i tuoi sandali di cuoio. erano davvero belli: marroni scuro, quasi neri, e con le fibiette di ottone.
stavo per correre giú ma mi caddero 2 mollette dalla testa, quando guardai per terra, non riuscivo a distinguerle dalle macchie del pavimento, cosí dicesti: non preoccuparti, io le raccolgo! ti togliesti gli occhiali, ed iniziasti a raccoglierne una, poi un'altra, e un'altra, ed erano molte le mollette che stavano in terra, ed erano tutte rosa.
allora dissi: dev'essere passata una negra tutta riccia, che si é scrollata la testa e da tanti capelli non si sará nemmeno accorta di averle perse!
io continuavo triste, perché dovevamo lasciarci, ma tu ti attaccasti al vetro con tutta la faccia e gli occhiali, e gli occhi tuoi entrarono dentro alla finestra, mi guardasti e mi chiedesti: ti ricordi?
non mi ricordavo proprio un bel niente. lo stavi facendo per farmi ridere, ma io quelle risa non ci riuscivo a tirarle fuori.
ed ero stata tutta la notte a fare pipí in mezzo alla strada, con una spiona grassa che mi guardava dalla finestra, e poi era arrivata la comitiva di vecchi svedesi che mi aveva picchiata, ed io che non volevo difendermi.
ora mi ricordo: ieri sera, prima di addormentarmi, mentre pregavo, uscivano un sacco di demoni...
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