mercoledì 25 gennaio 2006

Lo so

che ci sei rimasta male, non si fa cosí, insomma un regalo é sempre un regalo, e soprattutto quando viene dal cuore é male non dargli l'importanza dovuta.
ma quanti regali nella vita non abbiamo accettato senza nemmeno accorgercene, ed altri sí che li abbiamo accettati e stanno li nello sgabuzzino ad intuguiare tutto quanto e ci viene il mal di pancia ognivolta che dobbiamo tirare fuori l'aspirapolvere, perché stu czz di regalo si sposta e ci fa cadere in testa la scatolina con la spazzola per tirar via le briciole dalla tavola...
mi ha fatto tanto piacere quel pensiero di volermi fare un regalo.
di voler condividere quel fascino che t'ha stregata quando nuotavi in quel libro.
quel pensiero a me é piaciuto tanto come regalo.
vorrei, di grazia, poter rimanere con quel regalo lí. senza la materia. solo la parte eterea. emozionale.
e poi comunque é bello litigare come sorelle, e farci male, e soffrire un pó anche noi.
perché questa é l'essenza della fraternitá, della sorellitá, che non siamo mica uomini, perché non ci fanno i vocaboli per parlare correttamente? me li devo sempre inventare..
e mi mancano sempre le parole..
e al punto del mondo in cui siamo arrivati, non é mica normale, sai?
e no che noné normale, perché nel 2006 io mi aspetto di poter disporre di una quantitá di parole maggiore che nel 1006, per fare un esempio.
invece no.
s'inventano le parole nuove, quelle adattate alla contemporaneitá, e spariscono i termini antichi. ma renditi conto.. viviamo asfissiati dalla plastica, dal cemento, dai sex simbols del futból, delle pellicole americane, e che parole possiamo usare? nozze gay (pensa unpó che lo sposalizio felice ce l'hanno solo loro adesso), metanfetamina concentrata, paparazzi, ...tutte ste czz di parole, ma cosa me ne faccio? spero che questo scorcio di polemica autoinflitta, ti dia il coraggio di capirmi e perdonare la mia apparente maleducazione. apparente che apparente che appare, che si vede proprio, che non é mica nascosta. non me la sopporto neppure io.
ma é un periodo difficile. vorrei morire per vivere eternamente, e vivo temporalmente come una morta. imparare ad essere il discepolo di un dio che non é mai stato raccontato, a volte ti costringe a sbattere a destra e a manca fino a quando non trovi il cunicolo giusto in cui ti devi infilare.
se non dovessi avere voglia di perdonarmi oggi, proprio subito, non fa niente.
l'importante é che non covi dolorini o malumori derivanti.
io non ci posso fare niente.
ci metto tutta la buona volontá per comportarmi come dio comanda.

di certo é che mi devo sforzare di piú.