mercoledì 12 marzo 2008

Mare Nostrum - P.Fresu, R. Galliano, J.Lundgren

Quando nuotiamo e ci sentiamo gli unici pesci dell'oceano, che stupidi siamo.
Cosí non ci preoccupiamo dei predatori, e frivoli viviamo e moriamo nella nostra ingenuitá.

La tua tromba peró riporta alla delicatezza, alla serenitá, come le dita di Galliano, non sono strumenti da competizione, di chi vuole arrivare ad essere come un altro, sono le mani ed il fiato di chi é consapevole della propria semplicitá e che lí risiede la maestuositá.
Il mare non si ribella alla luna, segue i suoi influssi, e pazientemente ripete il suo movimento coerente e responsabile nel ciclo della Madre Terra.
Cosí é questa musica: dolce e delicata.
Senza voler dimostrare IO SONO IL MARE, come se il mare tutto d'un tratto s'alzasse dal suo letto e per un atto di protagonismo volesse levantarsi al cielo affinché tutti lo vedessero anche quelli che stanno lontani dalle coste.
Lui sta lí, in armonia, come le note di chi non vogliono emergere, distaccare, ma amalgamarsi. Non vogliono rapirti e portarti via da dove sei, ma vogliono accompagnarti proprio lí, e solo mischiarsi negli spazi liberi, affinché l'audizione divenga percepibile solo da un' alma attenta.