martedì 5 luglio 2005

Letterina al portinaio

oggi ho pianto tanto. poi ho anche riso.
la padrona di casa mi ha regalato 60 euri. ha visto la disperazione per il danno della mia macchina che invece sí si é rotta, e il mio silenzio nella solitudine. ho deciso che con quei 60 euri compreró una casa delle bambole alla lullina. e ancora adesso che ci penso piango.
oggi il mio capo ha perso le chiavi della sua macchina, cosí mi ha chiesto in prestito la mia, e mi ha svuotato il serbatoio per andare a casa a prendersi la borsa per andare a giocare a tennis e il bambino che usciva dalla piscina.
ci sono rimasta cosí male. poi mi sento male, perché non é colpa del mondo se io non ce la faccio a starci dietro. per quello piango da sola e chiudo le finestre.
ma il mondo che mi sta attorno non é sensibile Portinaio. funzionano a dare e ricevere sprangate.

questa sera mi ha chiamata il Monscerino. mi ha chiesto di uscire a mangiare una pizza. avevo giá preparato le scuse da inventarmi per rifiutare, ma nel momento avevo voglia di stare con lui. parla troppo. non sta zitto un secondo e mischia 6 lingue. per quello rido di lui, e lui si offende. si offende perché é alto e grosso e brizzolato. ed é pure musicista. mica si puó ridere cosí a voce alta di un uomo.

c'ha le soluzioni per tutto. per i calli, per il mal di cuore, per l'anima, per l'eccesso di acido lattico nei muscoli, e per l'affogamento.

dice che in america ci sono i BMW con tre porte e i cinesi si son scopati tutte le italiane, mó la gente a little italy non ci va piú. stanno tutti a broadway.
sembra un vulcano logorroico. se lo senti non ci capisci un cazzo.
mi fanno male i polpacci per le scarpe di ieri. sai cosa mi ha detto?
"pigli le scipolle, e gli dai i colpi col frullatore. poi ce l'hai te la bara in casa?
- la bara?-
si, quella che ci sta in spiaggia per fare le mascarille
- ah, il barro (in italiano = argilla!)
ecco mescoli tutto e poi ci metti lo silophone
- xilophone? quello da suonare? -
ma no, dai, Desdemona, silofáno.
- Monscerino, che cazzo é? -
como un plastico grande di foglio.
-ah, il cellophane! -
ECCO SI, alora prendi la scipolla, mescolata con la bara, te lo picchi addosso, e poi ti avvolgi tutta con el cellophane, e vedrai che bbene che ti fa. perché la cipolla asciuga tutto l'acido e il barro ti secca."
guarda Portinaio, non smettevo di ridere. mi pisciavo e questo che va avanti e non lo ferma nessuno.
gli ho copiato un cd di Vinicio. e l'ho fatto mettere nella pizzeria napoletana dove siamo andati a mangiare. piena di foto di Maradona dappertutto. il pizzaiolo ha preso in mano un tamburello e abbiamo ballato insieme il ballo di san vito. gli stranieri pensavano che fosse qualche rito voodoo. una lesbica mi ha pure sorriso e non smetteva di fissarmi. il negro in piazza mi ha chiesto se poteva accompagnarmi a casa, ma siccome ero con st'omaccione, a un mio cenno nonnifero con la testa, ha mollato il colpo.
ero vestita di nero. pantaloni turchi e una maglietta cortissima con un cordone nero che mi faceva due volte il giro della vita.
i capelli crescono. ma la gente, piú che quello non vede.

buenas noches Portinaio, corazón. fai sa ninna fai sa nanna, drômmi tu core di mamma.