L' infernaccio della cittá
Le finestre frantumarono l' infernaccio della città
in minuscoli infernucci succhianti con le luci.
Rossicci diavoli, si impennavano le automobili,
facendo esplodere le trombe proprio sull' orecchio.
E là, sotto l' insegna con le aringhe di Kerc,
un vecchietto stravolto cercava tastoni i suoi occhiali
e ruppe in lacrime quando, nel tifone del vespro,
un tram di rincorsa sbattè le pupille.
Nei buchi dei grattacieli, ove ardeva il minerale
e il ferro dei treni ingombrava il passaggio,
un aeroplano lanciò un grido e cadde
là dove al sole ferito colava l' occhio.
E allora ormai - sgualcite le coltri dei lampioni -
la notte si diede al piacere, oscena e ubriaca,
mentre dietro i soli delle vie in qualche luogo zoppicava,
non necessaria a nessuno, la flaccida luna.
V. Majakòvskij
in minuscoli infernucci succhianti con le luci.
Rossicci diavoli, si impennavano le automobili,
facendo esplodere le trombe proprio sull' orecchio.
E là, sotto l' insegna con le aringhe di Kerc,
un vecchietto stravolto cercava tastoni i suoi occhiali
e ruppe in lacrime quando, nel tifone del vespro,
un tram di rincorsa sbattè le pupille.
Nei buchi dei grattacieli, ove ardeva il minerale
e il ferro dei treni ingombrava il passaggio,
un aeroplano lanciò un grido e cadde
là dove al sole ferito colava l' occhio.
E allora ormai - sgualcite le coltri dei lampioni -
la notte si diede al piacere, oscena e ubriaca,
mentre dietro i soli delle vie in qualche luogo zoppicava,
non necessaria a nessuno, la flaccida luna.
V. Majakòvskij
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